Pescara, morto in strada dopo la lite: escluse lesioni fatali

L'autopsia non stabilisce il nesso tra le botte e il decesso dell’ex operaio della Sevel in Val di Sangro. Il ragazzo resta indagato: la sua lettera sul Centro in edicola

PESCARA. L'autopsia sul corpo di Tiziano Paolucci - il 56enne di Tollo morto a Pescara lo scorso 11 luglio in seguito di una lite per questioni di viabilità con un 20enne ora indagato a piede libero - non chiarisce le cause del decesso dell'uomo. Il medico legale, al termine dell'esame autoptico, parla di arresto cardiocircolatorio, in attesa di ulteriori accertamenti, tra cui gli esami istologici sui campioni prelevati durante l'autopsia.

leggi anche: I soccorsi in via Della Pineta (foto di Giampiero Lattanzio) Pescara, morto dopo la lite in strada: ecco la ricostruzione Tutto a causa di un parcheggio. Il 19enne e la vittima sono scesi dalle auto e si sono picchiati. Poi si sono allontanati, ma l'uomo ha avuto un malore. Il giovane è indagato ed è stato rilasciato, lunedì l'autopsia

Al momento non sarebberero emerse lesioni fatali da far trasparire il nesso tra la lite e il decesso dell’ex operaio della Sevel in Val di Sangro. Sono necessari esami istologici e tossicologici per accertare l'eventuale correlazione tra la lite e un infarto.

Giovedì scorso, in via della Pineta, secondo la ricostruzione, la vittima avrebbe suonato il clacson quando la macchina guidata dal ventenne, nel fare retromarcia, stava per urtare la sua. Il ragazzo sarebbe quindi sceso: ci sarebbe stata una discussione, poi si sarebbe arrivati alle mani. Dopo il litigio, i due si sarebbero allontanati spontaneamente. Paolucci sarebbe risalito in auto, per poi fermare la macchina dopo pochi metri, scendere dal mezzo e cadere a terra. Rintracciato dai carabinieri, il giovane è indagato per il reato di morte come conseguenza di altro delitto.

SUL CENTRO IN EDICOLA LA LETTERA DEL RAGAZZO AI FAMILIARI DELLA VITTIMA