Pescara, nigeriana presa a bastonate dal marito

Madre di 5 figli chiama il 118 e racconta tutto ai medici del pronto soccorso. Ma alla fine torna a casa

PESCARA. Ha chiamato l’ambulanza in lacrime e ai sanitari del 118 si è presentata con il volto tumefatto, sanguinante, e con un bambino di 18 mesi al seguito. È la violenza di genere quotidiana, quella che non smette mai, perché è vile, e si consuma dentro casa, nel silenzio mascherato dall’amore che non c’è più. E così è successo di nuovo ieri mattina, mentre la città si preparava alla fiaccolata della sera nel nome di Jennifer, perché «adesso basta, non una di meno» come c’era sugli striscioni.

Vaglielo a dire alla giovane madre di cinque figli, nigeriana, che ieri invece è stata massacrata di botte per l’ennesiam volta dal marito, nigeriano anche lui, in una casa di via Sacco.

«È stato mio marito, mi ha bastonato con la mazza della scopa», ha raccontato in un italiano stentato mentre in pronto soccorso scattava tutto il protocollo (gestito dal dottor Della Guardia) previsto in questi casi, il codice rosa che garantisce alle donne il sostegno adeguato alla loro situazione. E che soprattutto, grazie a operatori preparati, gli mostra tutti i percorsi per ricominciare. Dai centri antiviolenza alla denuncia alla polizia. Ma ieri la donna aveva fretta di tornare a casa, perché oltre al piccolo di 18 mesi arrivato con una ferita all’orecchio che aveva fatto temere il peggio (ma era un’infezione che nulla aveva a che vedere con le eventuali percosse del padre), la donna aveva altri quattro figli da mandare avanti.

Il marito? Il marito mentre lei era in ospedale, che la stavano medicando, si è ripresentato forse nel tentativo di riportarsela a casa. O forse con l’obiettivo di ottenerne il silenzio. Ma non era il suo territorio, e se n’è dovuto andare, e anche in tutta fretta, perché nel frattempo dall’ospedale era stata chiamata la polizia per “riferita” violenza domestica. La donna poi è stata dimessa, con 20 giorni di prognosi per quell’occhio tumefatto. È tornata a casa. Ma adesso, di quel marito violento, lo sa anche la polizia. Anche se non l’ha denunciato. (s.d.l.)

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