il colpo

Pescara, rapina alle Poste tra i clienti in fila

Bandito armato di coltello irrompe verso le 17 nell’ufficio di via De Amicis e si fa consegnare 500 euro, poi fugge su una bici biancazzurra

PESCARA. Rapina all’ufficio postale di via De Amicis, ieri pomeriggio intorno alle 17. Un rapinatore solitario è entrato nella filiale con un paio di occhiali da sole e una sciarpa che gli copriva un po’ il volto, poi, si è avvicinato alle casse e, mostrando un taglierino o un coltello, si è fatto consegnare circa 500 euro. Una rapina lampo tra i clienti in fila per pagare le bollette: il bandito ci ha messo poco a impossessarsi del denaro e a scappare. La fuga è avvenuta in un modo strano: il rapinatore è scappato su una bicicletta bianca e azzurra pedalando veloce lungo le vie del centro.

Quando è stata messa a segno la rapina, nell’ufficio postale erano presenti anche alcuni clienti: il rapinatore ha fatto finta di niente ed è andato dritto per la sua strada puntando alle casse. Con la minaccia del taglierino o del coltello ha tenuto tutti a distanza e nessuno ha voluto affrontarlo: «Questa è una rapina», è l’unica frase pronunciata all’indirizzo della cassiera. Pochi secondi appena e ha preso i primi soldi che si è trovato davanti: solo 500 euro.

Sul posto sono intervenuti i poliziotti della Volante, guidati dal dirigente Dante Cosentino, e gli agenti della Scientifica: le Poste sono dotate di un impianto di videosorveglianza che ha ripreso la rapina. Adesso, la polizia cercherà di dare un nome e un cognome al rapinatore sfruttando le riprese anche se gli occhiali e la sciarpa rendono difficile l’identificazione. In base alle testimonianze dei dipendenti delle Poste e dei clienti, il bandito sarebbe un italiano, probabilmente abruzzese, abbastanza giovane e non troppo alto. Piccoli indizi che potrebbero orientare le indagini della polizia e dettare una pista da seguire. Potrebbe volerci tempo, ma se il rapinatore avesse fatto un errore potrebbe ritrovarsi incolpato: così è stato il 7 aprile scorso a San Giovanni Teatino dove i carabinieri di Chieti, dopo tre anni, sono arrivati a identificare i responsabili di una rapina da 60 mila euro alla Banca Popolare di Ancona: si tratta di due siciliani che hanno rapinato anche altri istituti tra Marche e Abruzzo. Anche loro hanno agito con occhiali e maschere, ma hanno commesso un errore: troppi colpi a pochi chilometri di distanza e i tratti dei loro volti sono stati riconosciuti dai carabinieri.

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