Pescara, sfondano il muro del palazzo e svaligiano l'enoteca D’Alessandro 

Furto nello storico negozio di via Trento. I ladri portano via champagne e bottiglie pregiate. Per accedere al magazzino hanno abbattuto una parete del condominio di via Liguria

PESCARA. Un buco di piccole dimensioni, trenta centimetri per trenta. Sono passati lì i ladri che nella notte tra sabato e domenica sono riusciti a intrufolarsi nel conosciutissimo negozio di via Trento “D’Alesandro Enoteca & Dolcezze”, un marchio che a Pescara esiste da 110 anni e che ha accompagnato bar e gelaterie famosi. Un colpo studiato nei minimi dettagli visto che i responsabili sono entrati dal palazzo attiguo, il cui ingresso si trova in via Liguria. Una volta superato il portone e alcuni gradini, hanno raggiunto il locale contatori e realizzato il buco per arrivare alla parte posteriore del locale. E lì hanno arraffato diversi articoli, tra bottiglie di vino e champagne e altri prodotti ancora. Hanno anche aperto la cassa e preso il denaro custodito all’interno, almeno 400 euro, ma la stima del bottino è ancora tutta da definire da parte della vittima, Paolo D’Alessandro.

È stato lui ad accorgersi del furto, attorno alle 11. Ha raggiunto il negozio, per aprirlo, e ha trovato la saracinesca fuori uso. Non si alzava, era bloccata, per cui ha immaginato che «mancasse la corrente», come ricostruisce lui stesso, l’ha «sbloccata a mano» ed è entrato. È stato allora, muovendosi nel negozio, che ha trovato «una certa confusione», chiaro segno della visita dei ladri, e «un buco di 30 centimetri per 30, davvero piccolo». Un buco fatto su misura per una persona mingherlina, se non per un bambino. Chiunque si sia infilato lì dentro è riuscito a raggiungere l’obiettivo. Ha preso i soldi e la merce e poi è sparito nel nulla, così come era arrivato. Nessuno si è accorto dell’incursione nel palazzo di via Liguria, nessuno ha sentito i rumori per abbattere il muro e nessuno ha visto i ladri sparire con il bottino.
Rileggendo i fatti con il senno di poi D’Alessandro si rende conto che sabato mattina, prima del furto, si è verificato un fatto anomalo. All’improvviso «sono saltate la linea del telefono e il collegamento internet per cui è possibile che qualcuno abbia tagliato i fili» con l’intenzione di neutralizzare eventuali sistemi di allarme e videosorveglianza in modo da assaltare in tranquillità il negozio in un secondo momento. D’Alessandro si è rivolto alla polizia, chiedendo l’intervento della pattuglia, che ha effettuato un primo sopralluogo. Impossibile sapere, almeno per ora, se il sistema di videosorveglianza sia riuscito a catturare i movimenti dei ladri. Senza il collegamento alla rete internet questo passaggio è rimasto in sospeso ma D’Alessandro conta di controllare quanto prima, nella speranza che la compagnia a cui ha segnalato due volte il guasto intervenga tempestivamente, «e se mi hanno annunciato», dice, «che non se ne parla prima di martedì o mercoledì». Resta da capire chi ci sia dietro il colpo: chi poteva sapere dove realizzare il buco?
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