Pescara, smantellata la rete del "tarocco": 106 indagati / VIDEO

Falsi marchi e ricettazione: la Guardia di finanza sequestra merce per un valore di circa 2,5 milioni, arrestati due senegalesi. Scoperti magazzini e laboratori a Montesilvano, Bellante, Pescara, Castellalto e Civitanova Marche

PESCARA. Merce contraffatta per un valore di circa 2,5 milioni di euro e 106 indagati: sono i risultati di una serie di controlli effettuati dai finanzieri del comando provinciale contro la contraffazione marchi e per ricettazione. Due i provvedimenti di custodia cautelare.

Sono scattati nei confronti di due cittadini extracomunitari di origine senegalese e residenti a Montesilvano gli arresti della Finanza di Pescara nell'ambito dei controlli contro la contraffazione e la ricettazione. L'operazione ha preso avvio nel novembre 2017, quando la finanza fermò un cittadino senegalese con un borsone pieno di capi di abbigliamento contraffatti e in casa (a Montesilvano) circa mille fra capi di abbigliamento e di pelletteria contraffatti nonché macchinari per confezionamento e numerose etichette di note griffes. Da qui la scoperta di una fiorente attività di “commercio all’ingrosso” di merce contraffatta.

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La fabbrica dei falsi, merce stoccata anche nelle cabine del mare
L'operazione della Guardia di finanza di Pescara sulla rete delle false griffes

Ai primi di dicembre 2017, in una palazzina a ridosso della pineta di Montesilvano i militari scoprirono che extracomunitari vi depositavano grossi bustoni o borsoni contenenti merce contraffatta. Non solo. Alcuni cittadini senegalesi apponevano marchi contraffatti su capi di abbigliamento “anonimi” riproducenti modelli di note griffes. Furono sequestrate macchine da cucire, punzonatrici, pressa di stampo a caldo utilizzata per la produzione di etichette nonché vari metri quadrati di pelle, decine di rocchetti di cotone di vari colori, un pc connesso ad un plotter per la creazione di etichette oltre a centinaia di etichette già stampigliate e numerosi capi di abbigliamento già pronti per la vendita per complessivi 10mila articoli. In questa occasione furono denunciati i due cittadini senegalesi.

Il prosieguo dell’attività d’indagine, anche con il supporto delle intercettazioni telefoniche, ha fatto emergere il resto dell'organizzazione:una fitta rete di contatti con cittadini italiani ed extracomunitari, in varie zone d’Italia (Abruzzo, Marche, Puglia, Lombardia e Campania), che acquistavano dagli indagati pescaresi i capi contraffatti per la successiva rivendita a clienti finali. Decine di migliaia di etichette di note griffes sarebbero state successivamente apposte sui “capi anonimi”. Inoltre sono stati scoperti alcuni depositi/laboratori nei quali venivano confezionati i capi contraffatti. In particolare, in un opificio clandestino a Castellalto (Teramo), un cittadino senegalese era intento ad apporre etichette (Woolrich, Colmar, Stone Island e Moncler) su capi “anonimi” che poi venivano posti in vendita all'interno di un centro commerciale a Bellante da due teramani. Oltre 3.500 i capi di abbigliamento e le etichette contraffatte sequestrati oltre a di macchine per cucire e materiale necessario al confezionamento: il senagalese e i due teramani sono stati denunciati. Un altro intervento è stato effettuato a Civitanova Marche dove in due cabine di uno stabilimento balneare, in cui venivano sono state rinvenute etichette, giubbini, pantaloni, foulard e borse riproducenti note griffes nazionali ed internazionali (Louis Vuitton, Burberry, Gucci, Woolrich, Save the Duck, Colmar, Ciesse Piumini, Napapijiri) nonché numerosi orologi contraffatti di prestigiose marche (Rolex, Audemars Piguet, Patek Philippe), per complessivi 85mila capi contraffatti. Complessivamente, sono stati effettuati 10 interventi operativi a Pescara, Montesilvano , Castellalto, Bellante e Civitanova Marche, che hanno permesso di sequestrare oltre 100mila articoli di merce contraffatta per un valore complessivo alla vendita di circa 2,5 milioni di euro, con l’arresto dei due senegalesi e 106 denunce per i reati di contraffazione di marchi e ricettazione.

"Le indagini hanno permesso di risalire a tutti i livelli della distribuzione, fino ai “grossisti”, consentendo di ricostruire e smantellare la filiera illecita”, sottolineano alla Finanza. Il colpo inferto dalle Fiamme gialle di Pescara è solo l’ultimo di una campagna di contrasto posta in essere nel settore della contraffazione dei marchi registrati e, più in generale, del commercio illegale che, specie nei mesi estivi, nella zona litoranea, è maggiormente fiorente.