L'imprenditore Danilo Iannascoli detiene il 27,5% delle azioni del Pescara calcio

PESCARA CALCIO / IL CASO

Pignorate le quote azionarie di Iannascoli 

L’ex ad biancazzurro non ha saldato una parcella da 26mila euro. Ma lui denuncia: «Ho ricevuto tre lettere minatorie»

PESCARA. È l’ennesimo capitolo della guerra fratricida tra i principali azionisti del Pescara. L’ex ad biancazzurro, Danilo Iannascoli, si è visto pignorare la sua quota azionaria (circa il 28% della società) per non aver pagato la parcella presentata da Massimo Mancinelli, il commercialista teramano incaricato dal tribunale delle imprese dell’Aquila di fare luce sui bilanci della società.

Massimo Mancinelli, commercialista
Nei mesi scorsi, Iannascoli si era rivolto ai giudici chiedendo la rimozione degli attuali amministratori e la nomina di un amministratore giudiziario per presunte irregolarità nella gestione del club negli anni 2015 e 2016. Ma il tribunale delle imprese dell’Aquila aveva respinto le istanze dei legali dell’ex amministratore delegato biancazzurro, Marco Sanvitale e Giovanni Di Bartolomeo, condannando Iannascoli al pagamento delle spese processuali. Tra queste figurano anche i compensi da destinare a Mancinelli.
26MILA EURO Il professionista doveva essere liquidato con circa 26mila euro, che non sono stati saldati. Per questo motivo è scattato il pignoramento, una mossa che ha colto di sorpresa Iannascoli. «Non siamo al corrente di questo pignoramento», spiega l’imprenditore pescarese, «al sottoscritto e ai miei legali non è stato notificato nulla, né dal presunto creditore né dal Pescara calcio. Mancinelli? La sua parcella è sub judice, in quanto abbiamo presentato il ricorso dopo che il tribunale ha respinto le nostre istanze. A breve uscirà la sentenza definitiva e, se i giudici ci daranno torto, provvederemo al pagamento. Se davvero fosse stato Mancinelli a chiedere il pignoramento, sarebbe una cattiveria gratuita. Ma, in ogni caso, non sarei sorpreso. In questo periodo mi sento accerchiato, ho ricevuto anche tre lettere minatorie con le quali mi è stato chiesto di vendere le quote in mio possesso. Ho denunciato i fatti in questura e la procura ha aperto un fascicolo».
TIFOSI IN ANSIA La notizia del pignoramento delle azioni della Cimmav (società di proprietà di Iannascoli) ha creato molta apprensione tra i tifosi del Pescara. Sui social network alcuni hanno paventato ripercussioni sugli aspetti sportivi temendo addirittura il possibile arrivo di una penalizzazione in classifica. Al contrario, non ci sarà nessun risvolto di questo tipo. Il presidente biancazzurro Daniele Sebastiani ha commentato così la vicenda: «Non conosco la situazione nei dettagli», le parole di Sebastiani, «perciò posso solo dire che la società non c’entra nulla con la questione del pignoramento e non ci sarà alcuna ripercussione. I tifosi del Pescara possono stare tranquilli».

Daniele Sebastiani, presidente del Pescara
SCONTRO TOTALE La battaglia tra Iannascoli e Sebastiani va avanti ormai da anni. Le divergenze sulla gestione del club hanno portato lo scontro nelle aule dei tribunali. Iannascoli ha presentato anche una querela (poi archiviata) contro Sebastiani dopo l’attentato incendiario subìto dal presidente nella propria abitazione la notte tra il 6 e 7 febbraio 2017.
L’ex ad si era sentito tirato in ballo dalle dichiarazioni rilasciate da Sebastiani nelle ore successive al rogo e ha intrapreso le vie legali. Uomo di sport conosciutissimo in città, Iannascoli è stato anche patron del Pescara calcio a 5, portato ai vertici in Italia e in Europa con la partecipazione alle fasi finali dell’Uefa Futsal Cup.
Un’esperienza terminata l’anno scorso con lo scioglimento della società. Lui e Sebastiani avevano creato un tandem che aveva fatto sognare i tifosi biancazzurri, ma la coppia è scoppiata e i due sono da tempo ai ferri corti. E la guerra non è ancora giunta al termine.
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