Pineta, il Comune sfida i costruttori

Antonelli: le aree resteranno vincolate. Ma partono i ricorsi al Tar

PESCARA. Le proprietà dei grandi costruttori resteranno bloccate nella riserva naturale Pineta dannunziana. Verranno estrapolati dall'area protetta solo i terreni della Rai, di via Pantini e alcuni appezzamenti precedentemente edificabili.

E' questa la proposta che l'amministrazione comunale intende presentare alla Regione, in vista della stesura di una nuova legge sull'ampliamento della riserva naturale. Una nuova legge che, secondo le intenzioni di maggioranza e opposizione, dovrà confermare gli indirizzi contenuti nel provvedimento regionale impugnato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri e inviato all'esame della Corte costituzionale. In un primo momento, il governo aveva deciso di non accogliere la richiesta dei costruttori Deborah Caldora, Enio Chiavaroli e Aldo Primavera, per far annullare la legge, poi ci ha ripensato dopo poche ore.

I costruttori, nonostante abbiano vinto il primo round, si preparano a lanciare un'altra offensiva. Uno dei loro avvocati, Marcello Russo, ha già preannunciato una serie di ricorsi al Tar. E' sufficiente il diniego, da parte del Comune, di un permesso per costruire per far partire la contestazione davanti al tribunale amministrativo contro la legge sulla riserva naturale.

La Regione correrà ai ripari presentando un nuovo provvedimento che sani i vizi formali della legge impugnata dal governo. Il Comune ha anticipato i tempi mettendo a punto una sua proposta che verrà presentata prossimamente dall'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli, durante un'audizione in commissione. «I terreni dei grandi costruttori rimarranno nella riserva naturale», ha rivelato, «estrapoleremo solo la proprietà della Rai e qualche area edificabile. Sono, del resto, le indicazioni contenute negli ordini del giorno approvati in consiglio comunale, durante la recente seduta straordinaria dedicata alla pineta». Rimarrà vincolata anche l'area di Primavera, nonostante il costruttore abbia visto riconoscersi, sia dal Tar, che dal Consiglio di Stato, il diritto di edificabilità con due ricorsi contro i vincoli a verde imposti nel piano regolatore e, di fatto, confermati nella legge sulla riserva.

Antonelli è poi tornato sulle polemiche sollevate da Rifondazione e Idv, che lo hanno accusato di essere «l'avvocato dei costruttori» per aver espresso soddisfazione dopo l'impugnazione della legge regionale. Ieri, l'assessore ha spiegato meglio quella frase. «Non mi riferivo al fatto che la legge è stata impugnata», ha precisato, «mi sono semplicemente limitato ad osservare che quella decisione ha dimostrato che avevo ragione, quando, approvato il provvedimento, ho lamentato il mancato coinvolgimento del Comune nella formulazione della legge. Le norme prevedono la convocazione di una conferenza dei servizi, che non è mai avvenuta».

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