Porti, intesa Abruzzo-Ancona 

Nel programma dell’autorità le opere per gli scali di Pescara e Ortona

PESCARA. Il taglio della diga foranea, l’allungamento dei moli, la messa in esercizio del piano regolatore portuale, le iniziative di promozione per nuovi vettori navali. Tutto questo, e altro, che riguarderà i porti di Pescara e Ortona, entrerà nel patrimonio di governance della nuova autorità portuale di Ancona, con il protocollo ricognitivo e di coordinamento firmato ieri pomeriggio a Pescara, nella sede della regione, in viale Bovio, tra il presidente della regione, Luciano D’Alfonso, e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Rodolfo Giampieri. Una maggiore autonomia, dunque, per le iniziative relative ai porti, che rientra nel più ampio Patto per lo sviluppo della regione Abruzzo, sottoscritto dalla regione e dalla presidenza del Consiglio dei ministri il 17 maggio dello scorso anno. Tra le priorità, infatti, individuate nel “patto”, le infrastrutture e gli interventi di deviazione del porto canale di Pescara e il completamento degli interventi sul porto di Ortona, per un totale di più di 55 milioni di euro del fondo Sviluppo e coesione. «Le somme si spenderanno in maniera veloce», ha detto Giampieri, riferendosi alla più alta autonomia ora conseguita, «e ci sarà una tenuta dell’occupazione. È un protocollo strategico per correre dietro al progetto fantastico che Pescara ha per il suo porto. E su Ortona», ha aggiunto, «avremo la possibilità di intervenire con un progetto strategico. Se le istituzioni si mettono insieme per un progetto comune, non ce n’è per nessuno». «Sono molto soddisfatto», ha rimarcato D’Alfonso. «Questo atto ha valore anche nella direzione che ci consente una maggiore espressione per la nostra potenza. In precedenza, si rispostava al centro la competenza trasportistica, oggi, invece, è stata riprecisata in capo a noi, dopo il no al referendum dello scorso anno. Con questo documento confermiamo una volontà di collaborazione strategica, facendo in modo che tutti i procedimenti attivati, conoscano questo coordinamento in capo all’autorità portuale».
Un coordinamento, ha fatto notare D’Alfonso, che avrà dei riflessi positivi anche nei rapporti con il mar Tirreno. Per Giampieri, inoltre, «i due porti di Pescara ed Ortona saranno trasformati in due porti di qualità, i quali, sicuramente, entro poco tempo, potranno diventare utili riferimenti nella strategia italiana complessiva della competitività dei porti italiani e soprattutto della Blue Economy». (v.d.l.)
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