"Porto, rischio onde e alluvioni col nuovo progetto", scontro ambientalisti-Comune di Pescara

Monta la polemica sul progetto che prevede la realizzazione di una barriera soffolta e la riapertura della diga foranea

PESCARA. «Bisogna lanciare un grido d'allarme a città e cittadini, devono sapere quello che potrebbe accadere con i nuovi interventi previsti dal Provveditorato alle Opere Pubbliche sul porto di Pescara». È quanto hanno detto in un'affollata conferenza stampa Augusto De Sanctis del Forum H2O e Massimo Melizzi di Pescara Punto Zero. Secondo gli ambientalisti i progetti sul porto di Pescara per la realizzazione di una barriera soffolta e per la riapertura della diga foranea rischiano di far cadere la città dalla padella alla brace a causa dei rischi per la navigabilità e di alluvione. «Siamo consapevoli delle criticità esposte dagli ambientalisti, non è una scoperta. Sono nel progetto», è la risposta del vice sindaco Enzo Del Vecchio.

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La tesi degli ambientalisti. «Per la barriera soffolta addirittura - ha spiegato De Sanctis - a dicembre sono stati già assegnati i lavori prima di ogni decisione del Via: non vorrei che questo fosse un tentativo di pistola alla tempia al Via con un progetto già appaltato. Crediamo che dopo i disastri degli ultimi anni sul porto tutta questa fretta sia fuori luogo. Anche perché quando abbiamo letto tra le carte del progetto anche la relazione dell'Università di Roma dove in certe condizioni del mare con onde di oltre due metri il porto potrebbe risultare chiuso per almeno una settimana, e chiuso significa che le barche non escono perchè ci sono onde alte metri dentro il fiume, beh ci siamo allarmati. Che accadrebbe con una piena del fiume e con il mare mosso? Il rischio è quello di un'alluvione come il 1992». «Bisogna attivare i cittadini e le parti interessate e non ripetere gli errori del passato in una zona a rischio esondazione - ha concluso Massimo Melizzi - qui abbiamo cittadini in ostaggio che non sanno nulla e non ci possiamo più permette di sbagliare ancora».

La risposta del Comune. «C'è un piano regolatore portuale che ha deciso l'apertura della diga foranea e dei moli che vanno costruiti, e la cosa deve essere fatta per gradi e noi andremo strada facendo con i lavori - spiega Del Vecchio - Sappiamo che ci possono essere delle criticità per un certo lasso di tempo, lo sa anche la Capitaneria di Porto che può ordinare lo stop in ogni momento». Gli ambientalisti sono preoccupati per eventuali ricadute sul fiume e sulla sicurezza e anche su alcune procedure degli appalti: «Non ci saranno inondazioni, non ci sono mai state neanche da quando c'è la diga foranea - insiste - ora faremo una foratura di 100 mt nella diga e per realizzare il nuovo porto occorreranno tempi lunghi, ma conosciamo tutte le criticità. Quanto agli appalti citati dal Forum, sono con riserva di legge, cioè non si procede prima dell'ok della Via. Insomma, sono procedure che accelerano i tempi, ma nel rispetto della legge»

La controreplica degli ambientalisti. «Abbiamo letto con sconcerto la replica del vicesindaco Del Vecchio, e in merito facciamo notare che per quanto riguarda la trasparenza, Del vecchio sostiene che era consapevole delle criticità segnalate. Perchè non le ha comunicate lui alla popolazione, alla stampa e agli operatori portuali che oggi proprio durante la conferenza stampa delle associazioni sono cascati dalla nuvole rispetto al futuro del Porto? I cittadini ormai devono informare gli altri cittadini quando, ci pare, esiste un Comune che, tra i vari compiti, ha proprio quello di promuovere attivamente il confronto democratico nella comunità». È la replica delle associazioni Forum H2O, Pescara.0 e Stazione Ornitologica Abruzzese onlus. «Per ciò che riguarda invece i rischi esondazione Del Vecchio arriva ad escludere rischi. Peccato che proprio nelle nostre osservazioni abbiamo rilevato l'assenza di simulazioni su quello che accadrebbe con una piena contemporanea alla mareggiata da 80°N. Poichè la logica dice che se arrivano onde altissime nel Porto canale il deflusso del fiume diventa molto più difficile, se sono state fatte elaborazioni tranquillizzanti dalle Università Del Vecchio farebbe bene a divulgarle, visto che nei fascicoli progettuali non ci sono. Forse dovremmo essere semplicemente rassicurati dalle sue parole? Tra l'altro questa simulazione dovrebbe avvenire nel cosiddetto worst case scenario e, cioè, nell'eventualità peggiore, con le onde in arrivo alte 4,5 metri (le elaborazioni, esclusivamente sulla navigabilità e non sugli effetti sulle piene del fiume, con quelle preoccupanti conclusioni, sono state fatte con l'onda in arrivo alta 2,5 metri?. Per ciò che riguarda gli appalti - conclude la replica - le norme comunitarie, a cui crediamo il Comune di Pescara voglia adeguarsi, dicono da 40 anni (cioè dal 1985, quando è stata approvata la Direttiva VIA) che la procedura di VIA è propedeutica a qualsiasi altra fase progettuale e, anzi, deve essere svolta proprio quando tutte le opzioni, compresa quella zero, sono possibili».