Raggio laser contro un aereo

Pilota accecato dalla luce, denunciato un minorenne.

PESCARA. La prima volta verso il campo per puntare i calciatori, la seconda contro le finestre delle case popolari di San Donato, la terza contro un aereo. È stato un ragazzo di 16 anni, dagli spalti dello stadio San Marco, a puntare un raggio laser contro l’aereo della guardia costiera in fase di atterraggio: il pilota è rimasto accecato per cinque secondi.
Sfiorata la tragedia, il minorenne è stato bloccato in quindici minuti dalla polizia e denunciato per attentato o disturbo alla sicurezza dei trasporti.

Un gioco per ingannare la noia ha rischiato di provocare un incidente: è accaduto giovedì alle 19,30 quando lo studente di 16 anni, sulle tribune dello stadio San Marco durante l’allenamento della squadra Flacco Porto, ha cominciato a giocare con un puntatore laser acquistato due giorni prima. Simile a una penna, il puntatore finito sotto sequestro è made in Cina, ha una potenza di 100 mw e il suo raggio verde può arrivare fino a cinque chilometri: dagli spalti del San Marco, il ragazzo ha preso a puntare il fascio di luce verde prima verso il campo in erba sintetica, poi verso gli appartamenti e dopo, ancora più in alto, seguendo il tragitto di un aereo della capitaneria di porto in fase di atterraggio dopo un’esercitazione.

Ma il raggio di luce non si è fermato soltanto sulla carlinga bianca e rossa: ha oltrepassato anche il vetro davanti al posto di comando accecando il pilota per un pugno di secondi. «Proprio in fase di atterraggio», osserva il vice questore Irene Vizioli, dirigente dell’ufficio di polizia di frontiera dell’aeroporto, «uno dei due momenti più delicati in volo insieme al decollo». Da questo istante è partita la segnalazione alla torre di controllo e all’ufficio di polizia di frontiera aeroportuale, struttura con 56 agenti: calcolando le coordinate segnalate dal pilota, il punto di partenza del fascio di luce è stato accertato in 15 minuti.

È stata la volante della polizia, coordinata dalla vice comandante Stefania Greco, a piombare allo stadio scoprendo il minorenne con il puntatore tra le mani ancora impegnato a giocare con gli amici. «Il giovane è rimasto sorpreso perché non si era reso conto di quello che aveva fatto. Il puntatore laser può essere anche un’arma impropria», spiega la dirigente della Digos Leila Di Giulio, «si tratta di un oggetto che può creare incidenti come il deragliamento dei treni o sciagure aeree. Inoltre, è pericoloso per la vista: se puntato da breve distanza causa danni alla retina. È necessario capire che non si può scherzare con questi strumenti». Ma acquistare un puntatore laser per disturbare l’attaccante che calcia il rigore decisivo o accecare il pilota di un aereo è facile: basta entrare in un emporio cinese, pagare 15 euro, per portarsi a casa un apparecchio potente.