La villa della famiglia Canta, a Colli, assaltata nel febbraio scorso da tre rapinatori

PESCARA

Rapina in villa ai Colli, chiesti tre patteggiamenti

Accordo sulla pena di 4 anni nei confronti dei bosniaci che, nel febbraio scorso, assaltarono l'abitazione e malmenarono il figlio dell'imprenditrice Lucia Cieri

PESCARA. Hanno chiesto di patteggiare una pena di 4 anni ciascuno i tre bosniaci che il 6 febbraio scorso, a Pescara, si resero responsabili di una rapina aggravata nella villa dell'imprenditrice Lucia Cieri, da quarant'anni alla guida dell'Istituto Pitagora, e di lesioni aggravate ai danni del figlio Mauro Canta. L'accusa, rappresentata dal pm Rosaria Vecchi, ha prestato il suo consenso e il prossimo 18 dicembre sarà il gip Gianluca Sarandrea a decidere se accettare le richieste degli avvocati Antonio Gugliotta, che assiste Satomi Hadzovic e Ramo Mujkic, e Giancarlo De Marco, che difende Sevko Ramovic. Alla rapina ha partecipato anche una quarta persona, rispetto alla quale si procede separatamente. I malviventi si introdussero nella villa, nella zona dei Colli, intorno alle 8 del mattino. Dopo avere tappato la bocca alla madre e picchiato violentemente il figlio, armati di cacciavite minacciarono di morte entrambi, facendosi consegnare danaro, gioielli e altri oggetti di valore.