Rapina in villa, preso il terzo bandito 

Proviene da un campo nomadi di Roma. Il 6 febbraio fece irruzione nella villa di Lucia Canta ai Colli con tre complici

PESCARA. Preso anche il terzo rapinatore. A distanza di poco più di un mese dalla rapina nella villa ai Colli della famiglia Canta lo scorso 6 febbraio, la polizia che subito dopo il colpo aveva arrestato due dei quattro rapinatori, due giorni fa ha arrestato anche il terzo componente della banda che intorno alle 8 di quella mattina entrò da un garage nella villa degli imprenditori pescaresi sorprendendo in casa madre e figlio, Lucia e Mauro Canta, e costringendo quest’ultimo, con le botte e sotto la minaccia di un cacciavite, ad aprire la cassaforte. Fu la madre, candidato sindaco negli anni Novanta che da quarant’anni gestisce gli istituti Pitagora, a scoprire i banditi. Ma fu allontanata e costretta in malo modo a stare nel suo appartamento mentre i banditi svuotavano la cassaforte.
In fuga con gioielli, orologi, pezzi antichi e circa diecimila euro in contanti, i rapinatori furono braccati immediatamente dalla polizia, allertata dai padroni di casa appena lasciati da soli. Una tempestività che consentì ai poliziotti della Volante e della Mobile di catturarne due, recuperando parte del bottino. Una doppia cattura decisiva per arrivare anche ai complici in fuga, come hanno fatto gli investigatori della Mobile diretti da Pierfrancesco Muriana in queste settimane. Grazie infatti all’analisi dei telefonini e dei tabulati telefonici, alla descrizione fornita dai testimoni e al riconoscimento fotografico, i poliziotti sono arrivati a individuare senza ombra di dubbio le facce e i nomi delle due pedine mancanti.
E se uno è irrintracciabile, tanto da far ritenere di essere fuggito all’estero, l’altro se ne andava tranquillamente in giro per Roma, dove abita in un campo nomadi, quando è stato individuato dagli agenti del commissariato Tuscolano. I quali, due giorni fa, dopo averlo fermato per un controllo, hanno verificato che era gravato da un ordine di custodia cautelare in carcere richiesto dal pm Rosaria Vecchi e disposta dal gip Nicola Colantonio. E l’hanno arrestato. Si tratta del bosniaco Sevko Ramovic, 31 anni, proveniente come gli altri due da un campo nomadi di Roma, e con precedenti per furto. Come il quarto, ancora ricercato, Ramovic è accusato di rapina e lesioni aggravate e porto non autorizzato di oggetti atti a offendere.
L’arresto arriva dopo quelli di Satomi Hadzovic, nato a Roma, 21enne, con precedenti, e Ramo Mujkic, nato in Bosnia Erzegovina, anche lui 21enne, incensurato e irregolare. Anche loro due erano arrivati a Pescara da un campo nomadi di Roma e per ore, il 6 febbraio scorso, erano rimasti appostati nella zona di via di Sotto dove alle 8 del mattino sono entrati in azione assaltando casa Canta. (s.d.l.)
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