Record di visitatori nella Fortezza tra musei e gite “wild”

CIVITELLA DEL TRONTO. Da ultimo baluardo delle Due Sicilie a ponte ideale per unire culturalmente l'Italia di oggi. Convinti di voler vivere della propria impareggiabile bellezza. È l'arma vincente...

CIVITELLA DEL TRONTO. Da ultimo baluardo delle Due Sicilie a ponte ideale per unire culturalmente l'Italia di oggi. Convinti di voler vivere della propria impareggiabile bellezza. È l'arma vincente per uscire dalla crisi. Civitella del Tronto l'ha capito e lo dimostra sfoderando il suo corredo di eccellenze: natura, storia, cultura, gastronomia immersi in uno scenario mozzafiato dai monti Gemelli fino alla costa adriatica. Il tutto sovrastato dall'imponenza della Fortezza borbonica - la più grande fortezza militare d'Europa e fulcro della storia d'Italia - posta a nido d'Aquila sul confine tra Abruzzo e Marche nel cuore del Parco nazionale Gran Sasso Laga, adagiata sulla città fortificata di Civitella, la parte bassa dell'abitato, conservatasi intatta fino a noi nel suo impianto rinascimentale. L'aria fina (si sfiorano i 600 metri sul forte spagnolo) e l'ottima proposta enogastronomica, il respiro della grande Storia e la complice atmosfera romantica spingono al ritorno tra le stradelle del borgo fortificato frequentatori esclusivi (ed elusivi come Franco Battiato, Massimo Cacciari, Paolo Mieli) in cerca di relax di qualità. Un mix vincente tra alto e basso finora poco sfruttato e finalmente integrato, “messo a sistema” per rendere più completa e attraente l'offerta turistica. Ben consapevoli di trovarsi al cospetto di un patrimonio di bellezza altrove irripetibile. Quella microregione piceno-aprutina a cavallo del Tronto, il “salotto buono” di ascolani e teramani, terra di confine che da sempre trae forza vitale propria da quella contaminazione. Il centro di Teramo e, dall'altro versante, quello di Ascoli, si raggiungono in appena 15-20 minuti d'auto, e col cielo terso da qui assicurano di vedere distintamente Piazza del Popolo. «È il distretto tra i due regni, sette chilometri tra Stato della Chiesa e Regno di Napoli, una fusione di uomini e culture che vogliamo rivalutare», spiega con una punta di malcelato vanto filo-borbonico Guido Scesi, discendente del ceppo longobardo, la sua una delle famiglie più antiche di Civitella. Il giovane Scesi è attivissimo nella neonata associazione culturale Orgoglio civitellese di cui è segretario; presidente è Daniele Zunica, quarta generazione di ristoratori-albergatori, famiglia di origine spagnola dal 1520 a Civitella. Già guida esperta della fortezza militare, preparatissimo in materia, Guido Scesi è ideatore e curatore del Nact- Nina museo delle arti creative tessili, che raccoglie la storia del tessuto dall'Unità d'Italia al primo dopoguerra, museo sorto per sua iniziativa nei locali dell'ex forno cittadino; il nome Nina è un omaggio alla nonna Gaetana Graziani Scesi e alla ricca eredità culturale da lei trasmessa. Eredità che si aggiunge alla storica dimora di famiglia, Palazzo Scesi, aperto alle visite guidate con la possibilità di vedere la stanza dove dormì Ferdinando II di Borbone nel 1832. Oltre all'ottimamente conservato Palazzo Scesi vanno citate altre dimore storiche di pregio nel cuore dell'abitato, i palazzi Jannetti, Ferretti, Ronchi e il Palazzo del Capitano in Largo Rosati. E se durante il 2011 per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia Civitella ha visto arrivare come non mai pullman di piemontesi e napoletani in visita alla Fortezza («i primi ci chiedevano di togliere la bandiera borbonica, i secondi quella tricolore», racconta divertito Scesi), attualmente gli arrivi si attestano prevalentemente da Olanda, Norvegia, Nord America, conferma Zunica, presidente regionale di Assoturismo Abruzzo-Confesercenti. La grande ambizione è fare della città-fortezza il borgo più visitato d'Abruzzo «instaurando un clima di pacificazione in un territorio che nel recente passato è stato testimone di tante divisioni e conflitti», dichiarano gli esercenti. Le premesse per raggiungere l'obiettivo ci sono: già inserito nel circuito dei Borghi più belli d'Italia, Civitella è attualmente il borgo che attira tutto l'anno il maggior numero di stranieri in Abruzzo, oltre a vantare il primato del monumento (la Fortezza) più visitato a pagamento in tutta la regione: 50mila paganti, molti di più i visitatori effettivi. «Merito anche della proposta culturale, oltre alla sua bellezza unica», sottolinea Zunica ricordando il progetto espositivo di arte contemporanea “Visioni”, oltre 20mila i visitatori l'estate scorsa con la mostra dedicata al grande fotoreporter Mario Dondero. Come far vivere di turismo e cultura la città-fortezza? Spalancando le porte della Civitas Fidelissima agli spagnoli, e puntando sulle sue attrattive «comprendendone l'identità e la natura architettonica, esplorandone i dintorni, luoghi d'arte e di natura incontaminta, altrettanto spettacolari ma non abbastanza conosciuti», aggiunge Scesi. Per tutti il monastero di Montesanto, uno dei centri benedettini più fiorenti in Abruzzo. «Vedi- visita- gusta- risparmia», è in sintesi l'invito racchiuso nella Visit card recentemente ideata per offrire visite gratuite e una serie di sconti nei ristoranti e negozi in paese. Nel programma estivo “Un assaggio di Civitella” visite guidate e degustazioni di bontà assolute del territorio, da scegliere nel corso della settimana. Si parte verso le 19, punto di ritrovo Porta Napoli. Previste condizioni speciali per famiglie con bambini (www.fortezzadicivitella.it). Cinque itinerari tematici da provare, tra cui la “passeggiata romantica” tra le antiche mura del Castello passando per la strettissima Ruetta, che consente il passaggio a una persona per volta. Senza dimenticare l'esperienza delle visite guidate “wild” in fortezza accompagnati da falchi, aquile e gufi (info 320.84424540). E il mercatino dell'artigianato ogni seconda domenica del mese (info 0861.918236, pagina facebook Orgoglio Civitellese).

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