Reddito di cittadinanza al via ma c’è incertezza sui tempi  

Triplicate in un mese le richieste dei cittadini abruzzesi per ottenere la certificazione Isee In fila per l’assegno disoccupati e anche piccoli imprenditori che hanno chiuso bottega

PESCARA . Indicazioni operative ancora non ce ne sono, ma il “traffico” nei Caaf abruzzesi e negli enti di patronato è triplicato nell’ultimo mese. Disoccupati “storici”, lavoratori con contratti discontinui, casalinghe, nuovi poveri; tutti in fila per il rilascio dell’Isee necessario per chiedere il reddito di cittadinanza. Nella platea ampia e trasversale dei richiedenti, dai 18 ai 65 anni, anche i casi di chi ha chiuso bottega, passando da piccolo imprenditore a disoccupato. Per non parlare dell’aumento dei cambi di residenza che si registra già a partire da gennaio negli uffici anagrafe dei comuni, soprattutto quelli più grandi, o dei passaggi di proprietà di auto nuove.
«Ogni giorno», dice Savino Di Nicola, responsabile del patronato Epasa Itaco (Cna e Confesercenti), «in ufficio è un via vai di persone che chiedono informazioni su come accedere alla misura varata dal governo Lega-Cinquestelle per contrastare la povertà. In particolare», spiega, «le richieste riguardano la compilazione del modello Isee o la verifica dei requisiti». La sensazione degli addetti ai lavori è che la platea dei potenziali destinatari della misura, a conti fatti, possa rivelarsi molto più estesa rispetto alle previsioni, il che pone il problema dell’adeguatezza delle risorse: saranno sufficienti a coprire il fabbisogno? E se non dovesse essere così, cosa ne sarà delle aspettative sbocciate intorno al “Reddito”? Il tutto, naturalmente, «nella disorganizzazione generale. A oggi», prosegue Di Nicola, «abbiamo pochissime notizie. Bisognerebbe trovare un raccordo tra i Caaf, i Centri per l’Impiego, gli enti di patronato. Se si continua a dire che il sei marzo la misura è operativa», osserva, «chi spiega alle persone che, invece, potrebbe non essere così visto che le procedure non sono ancora a regime»?
Il rischio è tutt’altro che ipotetico, se si considera che ad oggi anche i Centri per l’impiego soffrono di una carenza di personale che difficilmente potrà essere colmata da qui al 6 marzo. Discorso a parte è quello dei furbetti. Gli enti di patronato, spiega ancora Di Nicola, nella compilazione dell’Isee tengono conto di una serie di indicatori come reddito e consistenza del patrimonio (immobiliare e altro), fotografati al 2017 e al 2018. Si tratta comunque di un’autocertificazione, e i Caaf o i patronati non sono certo in grado, né possono farlo, di verificare la veridicità delle altre informazioni. «I meccanismi di controllo ci sono», dice ancora Di Nicola, e chi dichiara il falso può essere scoperto incrociando le varie banche dati.
Anche secondo il presidente del Caaf Cisl Abruzzo-Molise, Tonino Colozza, «al momento di indicazioni precise non ce ne sono». Oltre alle dichiarazioni Isee «stiamo dando informazioni generali». Addirittura manca ancora la modulistica, e si spera che entro la fine della settimana il problema possa essere risolto. «Di persone», dice Colozza, «che vengono a chiedere la certificazione Isee ne stanno arrivando già da qualche tempo, ma ogni giorno c’è una novità. Ieri, per esempio (martedì, per chi legge, ndr), sono state fornite indicazioni in merito ai cambi di residenza». Per sgomberare l’orizzonte dai dubbi, «abbiamo chiesto un confronto nazionale attraverso la Consulta dei Caaf». Al momento, tra l’altro, non sono ancora chiare neanche le modalità di trasmissione delle domande, «oppure chi dà le card per accedere al reddito di cittadinanza . Siamo fiduciosi», conclude, «che durante questo fine settimane giungano indicazioni chiare e precise».
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