Regione e Comune: stop a Megalò 2 

D’Alfonso chiede l’intervento del Genio Civile. L’assessorato all’Urbanistica di Chieti diffida la società a iniziare i lavori

PESCARA. Arriva una richiesta di stop ai lavori del cosiddetto Megalò 2, il grande insediamento commerciale che dovrebbe sorgere a Chieti Scalo nello stesso terreno in cui è nato ed è attivo l’attuale centro commerciale Megalò. Regione Abruzzo e Comune di Chieti hanno espresso forti riserve sul progetto chiedendone il blocco. Il Comune di Chieti, e nello specifico l’assessorato all’Urbanistica, ha diffidato la società bergamasca Sile Costruzioni (proprietaria dell’area) alla ripresa dei lavori prevista per lunedì 11, «non essendo pervenuto», si legge nel documento, «il provvedimento di revoca dell’ordinanza del genio Civile di sospensione delle attività edilizie» emanato a causa del rischio idraulico legato alla prossimità del fiume Pescara.
C’è poi la Regione. Con una lettera al dirigente del Genio Civile di Pescara Vittorio Di Biase, al direttore generale della Regione Vincenzo Rivera e al dirigente del Servizio civile Antonio Iovino, il governatore Luciano D’Alfonso ha chiesto di attivare «ogni utile iniziativa volta a interrompere ogni attività da parte della società Sile Costruzioni” assumendo «ogni utile iniziativa» in riferimento a quanto disposti dal comitato Via. D’Alfonso ricorda infatti nella lettera che l’insediamento riguarda «un territorio particolarmente sensibile e delicato sotto l’aspetto idraulico/ambientale e deve rispondere a precise osservazioni dettate dal piano stralcio di difesa ambientale». Evidenzia poi le criticità rilevate dagli uffici regionali nel corso della procedura di Verifica di assoggettabilità ambientale, rispetto alle quali «si rendevano necessarie la messa in sicurezza del sito».
Infine cita l’esito della procedura Via del marzo 2017 che ha rigettato l’istanza di proroga del giudizio Via del 2012 e imposto prescrizioni riguardo alle opere di messa in sicurezza idraulica. Stando così le cose, pare difficile che la Sile Costruzioni possa riattivare il cantiere l’11 dicembre come annunciato il 28 novembre scorso al Genio Civile di Pescara. E che riprenda a scavare la terra a ridosso del fiume Pescara, al confine tra i comuni di Chieti e Cepagatti, in una zona ad alto rischio idraulico, più volte allagata dall’esondazione del fiume. La Sile srl di Barzana, un anno fa ha acquistato terreno, autorizzazioni e titoli edilizi dalla società Sirecc srl. Nel frattempo ha realizzato uno sbarramento in acciaio tra il fiume e l’area dove sorgerà il Megalò 2, con centinaia di palancole infisse per quattro metri nel terreno e sporgenti per altri due, allo scopo di alzare il limite della piena sopportabile, scongiurano il rischio inondazione.
Il nuovo Megalò 2, progettato dall’ingegner Domenico Merlino, dovrebbe sorgere su una superficie di 24.260 metri quadrati che, per il 60 per cento, ricadono nel versante di Cepagatti, e per il resto su Chieti.
A lavori ultimati dovrebbero essere aperti sette edifici commerciali, circondati da parcheggi e verde, su una superficie di trentamila metri quadrati. Non ci sarà invece l’hotel di nove piani previsto inizialmente.
Oltre al rischio idraulico, ad alimentare le polemiche di Confcommercio, M5s, Wwf, è anche la forte preoccupazione per la pressione commerciale che l’intera area eserciterà sul settore in Abruzzo, con forti ripercussioni sulle piccole attività commerciali.
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