Residenti e commercianti: «No ai parcheggi più cari»

I cittadini bocciano la scelta del Comune di aumentare i prezzi nelle aree di risulta «Tariffe troppo alte per lasciare l’auto in sosta, almeno ci fosse più sicurezza»

PESCARA. «Almeno ci fosse più sicurezza». È questo il leit motiv che si è registrato sabato tra commercianti e residenti, all’indomani dell’annuncio, da parte del Comune, del rincaro delle tariffe per i parcheggi nell’area di risulta. Come a dire: oltre al danno, la beffa. Già, poiché alcuni, soprattutto coloro che nel centro cittadino arrivano per poi andare a lavorare, hanno fatto sapere di aver subìto dei furti o dei danneggiamenti.

«Io fino all’anno scorso», sottolinea Guido D’Antonio titolare di un’edicola in piazza Sacro Cuore, «sottoscrivevo l’abbonamento per il parcheggio. Ma un giorno è successo che, tornando in auto, ho visto la mia macchina tutta rigata su una delle fiancate. Il fatto è che mi hanno fatto rilevare che la macchina viene lasciata, ma senza che nessuno possa ritenersi responsabile per un eventuale danneggiamento». «Almeno mettessero delle telecamere», propone D’Antonio. Il quale da tempo ha già preso la sua decisione. «Ora la macchina, per venire al lavoro», rimarca, «la parcheggio in viale Bovio».

Idem anche per Raffaella Graziani della libreria Giunti, in corso Vittorio Emanuele. «A me hanno rubato un’autoradio», rende noto. «Questo è già un punto maledetto, per noi che lavoriamo qui», osserva poi Graziani riferendosi al parcheggio dell’area di risulta. «Ma, comunque, pur non considerando l’aumento di tre euro al mese su un abbonamento un qualcosa che cambi di molto, mi sembra che sia necessaria più sicurezza». E non solo, prosegue Graziani. «C’è da dire che nonostante si sottoscriva un abbonamento per il parcheggio, non c’è poi certezza che un posto per la macchina lo si trovi. A volte è tutto pieno e mi accade che riesco a trovarne uno in uno stallo molto defilato».

Sulla sicurezza insiste anche una commessa di un negozio di corso Umberto, la quale preferisce non declinare le proprie generalità. «Ci dovrebbero essere più controlli», suggerisce subito. «Io l’auto, l’anno scorso», rivela, «l’ho trovata, alle otto di sera, aperta e senza più l’autoradio. Lo stesso è accaduto ad una mia collega». L’aumento delle tariffe non è andato giù neanche a Fabrizio Canta titolare del negozio Essouira di corso Vittorio Emanuele. «È sconvolgente», esclama. «Del Vecchio», aggiunge, riferendosi al vice sindaco e assessore comunale, «ci aveva assicurato che non ci sarebbe stato nessun aumento, mentre adesso anche per una sola ora, oltreché per tutto il giorno, si pagheranno due euro e mezzo. Sono troppi, e per i clienti sarà una mazzata». «Dovremmo organizzare qualcosa per protestare», riflette. Edmondo Romano, con la sua famiglia al seguito, dopo un giro in centro, la prende col sorriso. Ma una battuta la lascia: «Il Comune vuole fare cassa con i soldi dei parcheggi». Neanche per Paolo Palumbo e la compagna Francesca, i quali gestiscono su corso Vittorio Emanuele la pizzeria La Focaccia pugliese, l’aumento è una buona notizia. «Ci penalizza molto», attacca subito Paolo. «Di sabato», puntualizza, «cioè quando lavoriamo di più, se uno vuol fermarsi solo per prendere una pizza, che deve fare, pagare 2.50 euro di parcheggio?». Una signora, infine, mentre riparte in auto dal parcheggio, propone il «ticket fatturabile» per detrarlo dalla dichiarazione dei redditi.

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