Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara

PESCARA / INCHIESTA BIS

Rigopiano, frode e depistaggio: processo per l'ex prefetto e altri 6

Udienza il 16 luglio prossimo: i dirigenti dovranno rispondere di manomissioni e occultamento del brogliaccio delle chiamate di soccorso 

PESCARA. Chiesto il processo per l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e altre sei persone, nell'ambito  dell'inchiesta bis, per depistaggio e frode processuale, sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). La procura di Pescara ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio e ha trasmesso gli atti al gup Sarandrea, dinanzi al quale, il prossimo 16 luglio, si terrà l'udienza preliminare sul filone principale dell'inchiesta. Oltre al prefetto, nel fascicolo bis, sono imputati i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri e Sergio Mazzia, i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva. I sette devono rispondere di frode in processo penale e depistaggio. A Ida De Cesaris viene contestato anche il reato di falso ideologico in atto pubblico. Delle indagini si sono occupati i carabinieri forestali di Pescara, diretti dal tenente colonnello Annamaria Angelozzi. L'accusa formulata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia è di avere occultato il brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio 2017 alla squadra mobile di Pescara per nascondere la chiamata di soccorso fatta alle 11.38, al centro coordinamento soccorsi della prefettura, dal cameriere Gabriele D'Angelo, una delle 29 vittime della tragedia.