I SOCCORSI

Rigopiano, medaglia d’oro ai vigili del fuoco 

Il riconoscimento di Mattarella arriverà giovedì. A Farindola proseguono le visite turistiche: ieri c’era una scolaresca

FARINDOLA. Una medaglia ai vigili del fuoco per l’impegno profuso a Farindola dopo la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano, uccidendo 29 persone. È il riconoscimento che arriverà giovedì prossimo, 3 maggio, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Roma, nella sede delle Scuole Centrali Antincendi. L’occasione sarà la cerimonia di giuramento degli allievi vigili del fuoco dell'81esimo corso, alla presenza del ministro dell'Interno Marco Minniti. Durante questo appuntamento la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica sarà conferita alla bandiera d'istituto del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e a questo passaggio assisterà anche il comandante dei vigili di Pescara, Vincenzo Palano.
Ma il riconoscimento rappresenta lo spunto per riaccendere le polemiche sui problemi del Corpo. «Non si vive di sole medaglie, lo Stato deve essere coerente e garantirci lo stesso trattamento retributivo e pensionistico degli altri corpi dello Stato, tra cui la polizia, che appartiene allo stesso ministero dell'Interno», commenta Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo. «Il presidente della Repubblica non ci dimentica», aggiunge il sindacalista parlando della medaglia d’oro, «ma altrettanto dovrebbero fare i governi quando si parla di leggi finanziarie». E conclude: «Trecento euro in meno ogni mese per un uguale rischio della vita sono inaccettabili. Altro che medaglie. La soluzione del problema non è più rinviabile e la riproporremo con forza al primo governo che si insedierà a Palazzo Chigi».
Si riaccende anche la polemica sul turismo del macabro a Rigopiano, dopo quella esplosa a Pasquetta per le numerose visite alle macerie del resort da parte di villeggianti e turisti. Un fenomeno che non conosce tregua e che ha già portato alla segnalazione all’autorità giudiziaria di 22 persone da parte dei carabinieri. Ieri è arrivata una scolaresca in gita scolastica. I ragazzi viaggiavano su un pullman targato Ascoli Piceno, seguito da alcune auto. Il bus si è fermato fuori dall’area sottoposta a sequestro, senza superare le transenne, e i ragazzi si sono seduti a terra per ascoltare una spiegazione. Pare che non si siano spinti oltre ma la scelta di Rigopiano come tappa di una gita scolastica, nel punto in cui si è verificata una tragedia immane e indimenticabile, appare comunque «di cattivo gusto». Lo dice Mariangela Di Biase, mamma di Ilaria, la cuoca dell’hotel morta il 18 gennaio dell’anno scorso. Ieri mattina ha assistito all’arrivo del pullman ed è rimasta senza parole. Era lì a «controllare» la zona delle macerie: a Rigopiano, infatti, i parenti delle vittime si alternano per «custodire» ciò che resta degli ultimi giorni di vita dei propri cari. E l’arrivo del pullman non è stata «una bella cosa», dice Di Biase. «Non so perché gli insegnanti decidano di portare lì gli studenti. Forse studiano geologia?», commenta. La donna ha notato anche due turiste che si spingevano oltre le transenne, con il cannocchiale in mano. Sono state raggiunte e allontanate dai carabinieri.
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