Rigopiano, per Samuel il compleanno e una nuova cuginetta

Uno dei quattro bambini scampati alla slavina ha festeggiato gli 8 anni e l'arrivo di una piccola in famiglia. La nonna: "Sta bene ma non dimenticheremo mai"

OSIMO. Ha compiuto 8 anni venerdì scorso 12 gennaio Samuel Di Michelangelo, uno dei quattro bambini scampati alla slavina che ha travolto l'Hotel Rigopiano a Farindola il 18 gennaio di un anno fa. Nella sciagura sono morti i genitori Domenico "Dino" Di Michelangelo, 41 anni, poliziotto in servizio a Osimo, e Marina Serraiocco, 38 anni, titolare di un negozio di bomboniere. Una famiglia originaria di Chieti, ma che abitava da tanto tempo a Osimo. Samuel, estratto vivo dopo due giorni, è stato affidato allo zio materno Giuseppe Serraiocco e vive a Chieti Scalo. Da poche settimane ha una cuginetta, nata subito dopo Natale.

«Sta bene, va a scuola, sta superando piano piano quello che è successo», racconta la nonna materna Clotilde, che poi si interrompe e ammette «...ma forse non lo supererà mai, così come non lo supererò neanche io, nessuno di noi». Per l'ottavo compleanno «una festicciola a scuola e la torta a casa con i parenti. La festa con i compagni ci sarà la prossima settimana». Festeggiamenti come per tanti bambini, solo che Samuel è stato pesantemente colpito dal lutto, insieme ad Edoardo Di Carlo, di poco più grande, che ha perso anche lui i genitori a Rigopiano. Un anno fa, i due bambini sono stati ricoverati insieme nell'ospedale di Pescara, dove hanno anche avuto una videochiamata con il loro idolo: il calciatore juventino Paulo Dybala. Poi le dimissioni sotto la supervisione di un team di psicologi e il tentativo di tornare alla normalità, per Samuel, in un'altra città e con altri amici.

Il ricordo della famiglia Di Michelangelo è molto forte a Osimo, dove il piccolo aveva cominciato le scuole primarie e dove la mamma aveva aperto "La Bomboniera di Marina", in corso Mazzini. Il Comune ha lanciato una raccolta di fondi per Samuel che ha totalizzato quasi 140 mila euro, ora bloccati «in un conto in banca pupillare» spiega Alessandro Di Michelangelo, fratello di Domenico, anche lui poliziotto, e tutore del piccolo. «Samuel ha avuto fin da subito anche un'altra grande famiglia - sottolinea -: la Polizia di Stato». L'estate scorsa, le commercianti amiche di Marina sono riuscite a organizzare una vendita speciale della merce rimasta nel negozio, svuotato e definitivamente chiuso. Sulla pagina Fb del negozio, le foto della creazioni della Serraiocco, l'annuncio della presentazione della nuova collezione di prodotti, tre foto scattate dall'Hotel Rigopiano il 17 gennaio. E tanti messaggi, di amici, ma anche di sconosciuti impressionati dal dramma dell'hotel e delle sue 29 vittime: «ho pregato tanto...», «abbiamo sperato sino all'ultimo».

Frammenti di una tragedia che ha colpito, commosso e indignato tutta l'Italia. «Non si può morire di turbina» aveva urlato don Tiziano Napoletani, parroco di Castignano (Ascoli Piceno) durante i funerali di altre due vittime Marco Vagnarelli e Paola Tomassini. «Non credo più nella giustizia umana - dice Clotilde a proposito dell'inchiesta della Procura di Pescara -, spero solo in quella divina...E forse neanche più in quella». Ma quest'anno parteciperà alla commemorazione a Rigopiano.