Rosciano in lutto, è morto il suo sindaco 

Alberto Secamiglio aveva 66 anni. La prossima primavera avrebbe concluso il secondo mandato. Oggi alle 14,30 i funerali

ROSCIANO. Stroncato da una grave malattia con la quale lottava da alcuni mesi. Alberto Secamiglio, il sindaco 66enne, eletto con la lista civica Rosciano Unita, non ce l’ha fatta. Lascia la moglie Gabriella e i tre figli Leo, Antonio e Barbara con le rispettive famiglie. In paese è stato proclamato il lutto cittadino, oggi, per il sindaco che a primavera 2019 avrebbe concluso il suo secondo mandato. Un doppio quinquennio alla guida di un paese che, sotto la sua amministrazione, ha fatto tanti passi in avanti, sia nel settore delle opere pubbliche che in quello delle relazioni sociali e umane. Secamiglio, imprenditore edile, ha avuto sempre una posizione di apertura, sia verso le forze di opposizione che verso i cittadini cercando occasioni di colloquio e di incontro, commemorando anche chi nella pubblica amministrazione si era distinto in favore del paese come lo storico amministratore del Pci, sindaco per 33 anni Livio Ippoliti, amico personale di Enrico Berlinguer, Miriam Mafai, Mario Spallone e Nevio Felicetti che dotò Rosciano di una scuola e del palazzo municipale, ultimamente ristrutturato e adeguato alle norme antisismiche proprio da Secamiglio, e delle infrastrutture stradali anche per le contrade, intervento che fruttò a Ippoliti la nomea di “sindaco di campagna”. E se un appellativo si può forgiare per Secamiglio lo si può scegliere fra gli aggettivi buono, efficiente, onesto, competente, altruista, deciso e rispettoso, di forte personalità. «Ci divideva politicamente qualcosa», ricorda l’avvocato Antonio Mezzanotte, ex capogruppo di opposizione, «ma al di là dei termini che si assumono durante la pratica politica, la stima che c’era fra noi, si è accresciuta negli anni, tanto che mi chiamava di frequente anche recentemente. E pur essendo fuori dai ranghi amministrativi, mi ha coinvolto nella sua attività».
«Durante i 10 anni da sindaco», confida Simone Palozzo, assessore alle politiche sociali e sottufficiale della Guardia di finanza, «Alberto ha manifestato la sua personalità: sempre presente fra la gente, con il suo carattere mite ma deciso e segnato dalla sua dote principale: l’umiltà. Non ha mai anteposto i suoi successi elettorali per far valere il suo pensiero: era una persona chiara, autorevole ma non autoritaria. Tra le opere pubbliche alle quali ha tenuto di più c’è la messa in sicurezza degli edifici scolastici». Nella mattinata di ieri è stata allestita la camera ardente nella sua abitazione di via Cascella 5 e per tutta la giornata i roscianesi hanno fatto visita alla salma. I funerali, celebrati da don Marco Spadaccini, si terranno oggi alla 14,30 nella chiesa parrocchiale di Villa Oliveti. Durante il tragitto verso il cimitero il corteo farà una pausa davanti al palazzo municipale.