Rubinetti a secco,torna l'emergenza

Persi 188 litri al secondo: l'Aca chiede di riaprire i pozzi sospetti per 40 giorni

 

PESCARA. I due pozzi sospetti di Castiglione sono stati chiusi. E oggi il Ruzzo non potrà soccorrere gli abitanti della costa pescarese con un aumento di portata: la siccità ha colpito anche l'acquedotto teramano. Dalle ore 18 di ieri l'acquedotto Giardino ha perso i 188 litri di acqua al secondo che venivano dai pozzi di Colle Sant'Angelo, chiuso una prima volta il 3 agosto scorso dal commissario di bacino Goio e poi riaperti in seguito a un ricorso di Ato e Aca al Tar. Ma da ieri l'incubo dell'emergenza acqua è tornato. Un incubo che potrebbe durare 48 ore. Ma anche 40 giorni.
Tutto dipenderà dalla decisione che scaturirà alla fine della conferenza dei servizi in programma stamane all'Ato di Pescara, e che vedrà la presenza dell'assessore regionale al ciclo idrico Mimmo Srour. Il presidente dell'Aca (azienda che gestisce l'acquedotto) Bruno Catena, il presidente dell'Ato 4 Giorgio D'Ambrosio e il vice presidente Roberto Angelucci (foto Straccini) proporranno di riaprire i pozzi di Castiglione per 40 giorni, «tempo tecnico necessario per realizzare un nuovo pozzo a Bussi e reimmettere 150 litri al secondo di acqua nel Giardino. Poi i pozzi di Castiglione potranno essere chiusi definitivamente, ma almeno scongiureremo una nuova emergenza, anche se meno grave di quella provocata il 3 agosto dal commissario». Se la Regione oggi darà il via libera al piano Aca, con la riapertura dei pozzi i disagi potrebbero terminare da giovedì. Altrimenti bisognerà aspettare il nuovo pozzo di Bussi.

EMERGENZA CONFERMATA. Nonostante i toni tranquillizzanti usati all'inizio della conferenza stampa, dopo le insistenze di alcuni giornalisti D'Ambrosio e Catena hanno dovuto ammettere che «a Francavilla i disagi sono già cominciati», che «per la prima volta l'acqua mancherà di notte anche a Chieti alta» e che «a Pescara i livelli piezometrici dei serbatoi sono già diminuiti, per cui attendiamo le segnalazioni di carenza d'acqua già domani mattina (stamane, ndr)». Con la chiusura dei pozzi verranno convogliati 40 litri al secondo di acqua in meno su Chieti e circa 80 litri in meno a Pescara. Molti utenti quindi verranno presi di sorpresa anche dalla seconda emergenza.

RUZZO IN DIFFICOLTA'. L'ipotesi di aumentare di 100 litri al secondo l'acqua proveniente dal Ruzzo - arrivando così a 258 litri al secondo - è sfumata ieri mattina. «La siccità ha colpito anche le nostre sorgenti», ha confermato il direttore della Ruzzo Servizi Alfonso Cuccodrillo «e non possiamo rischiare di mettere in emergenza la nostra provincia».


IL PIANO DELL'ACA.
«Posto che l'acqua dei pozzi di Castiglione è potabilissima, noi siamo d'accordo a dare acqua migliore ai nostri utenti, ma senza provocare danni ai cittadini», ha tuonato Catena. Quindi riapertura dei pozzi e loro definitiva chiusura a fine ottobre, con l'apertura del pozzo. Prevista anche la realizzazione di altri due pozzi a Bussi entro dicembre e la riqualificazione della rete idrica: oltre 5 milioni di euro di lavori. «Milionari» anche i danni patiti da utenza e Aca. «Regione e commissario dovranno addebitarsi le spese delle opere e il risarcimento dei danni, già richiesti al Tar, provocati dalla chiusura dei pozzi», ha concluso Catena