palazzo di 7 piani

Rudere sulla riviera: proprietario pronto a un altro ricorso

PESCARA. Il Comune ha respinto il progetto presentato da Enzo Tintorelli, proprietario dello scheletro di sette piani sulla riviera nord e titolare della società Michelangelo. E ora l’imprenditore...

PESCARA. Il Comune ha respinto il progetto presentato da Enzo Tintorelli, proprietario dello scheletro di sette piani sulla riviera nord e titolare della società Michelangelo. E ora l’imprenditore sarebbe pronto a un altro ricorso al Tar. Intanto, ieri Tintorelli è intervenuto per precisare che l’edificio rimasto incompiuto, definito rudere o ecomostro «è una solida struttura in cemento armato eseguita a regola d’arte». «Se è rimasto tale», ha affermato, «il mancato completamento è dipeso dall’interruzione dei lavori a seguito dei ricorsi di alcuni vicini».

«La società Michelangelo», ha aggiunto, «ha rispettato rigorosamente le concessioni edilizie rilasciate dal Comune, come verificato anche dalla procura dopo accurate e scrupolose indagini. Nessuno ha mai riscontrato irregolarità, ma solo una diversa interpretazione data dai giudici alla distanza tra fabbricati, rispetto a quella dei tecnici». Tintorelli ha poi parlato del presunto sconfinamento dell’immobile nell’area demaniale. «Non c’è stato nessuno sconfinamento», ha detto contestando l’interpretazione del Comune, «perché la particella su cui insisteva parte della vecchia villa, a seguito della sentenza emanata dalla Corte d’Appello, era stata da noi riacquistata per 300mila euro».

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