Santa Maria Maggiore, si temono nuovi crolli

Caramanico, grande preoccupazione per la chiesa madre. Il sindaco: faremo di tutto per salvarla

CARAMANICO TERME. È stato accertato l'alto rischio di crollo totale del tetto della chiesa madre di Santa Maria maggiore nel cuore del centro storico. La copertura danneggiata dalla pesante coltre di neve dei giorni scorsi, che a Caramanico ha superato i due metri nell'abitato, ha ceduto emettendo un boato nella notte del 20 gennaio.

A osservarla dall'esterno, subito dopo il crollo, si è ritenuto che il cedimento riguardasse solo parzialmente la struttura. L’ultimo sopralluogo, eseguito ieri dal responsabile dei Beni culturali della Curia di Chieti Vasto, monsignor Giuseppe Liberatoscioli, già parroco a Caramanico, e dagli esperti della soprintendenza Bap. gli architetti Giuseppe Di Girolamo e Vincenzo Scarci, e della soprintendenza Bsae, Maria Gatta, con il sottosegretario regionale per la Protezione civile, Mario Mazzocca, è servito a individuare le azioni urgenti di tutela e messa in sicurezza, ma anche valutare interventi di progettazione e tutto l'iter amministrativo necessario per il restauro della chiesa. È stato dunque accertato che il danno è esteso, con pericolo di crollo imminente. "La copertura sbriciolata e sospesa, incombe sulla navata centrale. Non è escluso il peggio» dice il sindaco Simone Angelucci, «situazione che determinerebbe altre, imprevedibili conseguenze sull'edificio. Per questo rafforziamo le misure di messa in sicurezza. Ci vorranno anni, ne siamo consapevoli» prosegue Angelucci «ma la comunità è pronta, e i tecnici e le istituzioni tutte sono faranno di tutto per conservare la bellezza di questa chiesa e di quello che rappresenta non solo per Caramanico ma per tutto l'Abruzzo. Ora serve tempestività, operatività, assunzione di responsabilità e capacità decisionale, a tutti i livelli. Abbiamo già individuato un iter possibile e, da domani, cominceremo a percorrerlo» assicura il sindaco « con le migliori professionalità e con i fondi ai quali sarà possibile attingere risorse. Caramanico e l'Abruzzo dovranno vivere di bellezza, e la capacità di vincere questa scommessa la peseremo sulla qualità dei progetti e dei lavori che sapremo mettere in campo».

Il crollo parziale ha già comportatio lo sgombero di tre case vicine alla chiesa, compresa la casa canonica del parroco don Angelo Polloni. (w.te.)

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