Scafa, alla riscoperta delle miniere

Incontro sulla tradizione mineraria nell’area magellense e casauriense

SCAFA. «Conoscere il nostro passato per costruire un futuro di occupazione e ricchezza». Ha esordito con queste parole il sindaco Maurizio Giancola nell'aprire i lavori della 5ª Giornata nazionale delle Miniere, un incontro organizzato nell’ex convento delle Clarisse dal Comune, dall'Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale (Aipai) e dall'università d'Annunzio di Chieti. «La scelta della location per il convegno odierno», ha aggiunto il sindaco, «non è casuale, poiché questo edificio è destinato a diventare un museo delle miniere e un centro servizi. Un progetto che rientra nella riqualificazione del centro urbano che prevede anche un catalogo sulle potenzialità dell'utilizzo della mattonella d'asfalto, materiale delle antiche minere e l'attesa valorizzazione di un'altra “miniera d'oro”, il Parco Lavino, un patrimonio naturale di grande suggestività e fonte di energia pulita». A relazionare sulle storia delle miniere nei territori magellensi e casauriensi è stato il professor Marcello Benegiamo, che ha riferito come l'industria mineraria segnò l'esordio dell'Abruzzo nella scena storica dello scorso secolo a livello internazionale. La collega Marina Fuschi ha proposto una lettura geografica del paesaggio in relazione alla cultura del tempo: «Ogni cultura», ha detto, «genera un paesaggio». La docente di urbanistica Ottavia Aristone ha evidenziato come «l'area della Majella e del fiume Pescara siano un sistema ambientale unico, e non diviso dalle aree montane». Il professor Domenico Potenza ha fatto conoscere le ricchezze del territorio che offre materiali per speciali architetture. Infine un cortometraggio e foto inedite di Mino Gelsomoro sono state commentate dal professor Gianfranco De Luca. (w.te.)

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