Scafa, in carcere sorvegliato speciale ma evaso più volte 

Maicol Di Rocco, 23 anni, “spadroneggiava” in paese e girava con un’auto sequestrata 

SCAFA. Per un po’ di tempo ha «spadroneggiato» a Scafa, muovendosi come se fosse un uomo libero. Invece Maicol Di Rocco, 23 anni, era un sorvegliato speciale per cui avrebbe dovuto rispettare una serie di obblighi. Che ha ignorato più volte, infischiandosene di tutto. Ma ieri è stato arrestato, ed è finito in carcere.
I suoi comportamenti hanno creato dapprima dei mormorii. Poi, con il passare dei mesi, tra i cittadini si è diffusa la preoccupazione per i comportamenti del giovane rom, che hanno «profondamente scosso la comunità», come riferiscono i carabinieri della compagnia di Popoli che ieri hanno eseguito l’arresto (coordinati dal capitano Giovanni Savini).
Sono gli uomini dell’Arma a spiegare le vicende che hanno riguardato del 23enne che ha raggiunto Scafa nel mese di aprile e che in questo comune aveva l’obbligo di soggiorno. Il regime restrittivo avrebbe dovuto limitarlo nei suoi movimenti ma si è mostrato «assolutamente sprezzante dei vincoli a cui doveva attenersi e spadroneggiava nelle strade» del piccolo centro, dove si era sistemato in centro. I carabinieri, che lo tenevano d’occhio, lo hanno più volte bloccato e arrestato. A settembre, ad esempio, pur essendo costretto a rimanere a Scafa per via delle disposizioni che lo riguardavano, si è allontanato dal paese e ha raggiunto un centro commerciale di Chieti. Lì è stato bloccato dai carabinieri, che lo hanno arrestato. In quella occasione gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per lui, quindi, altri obblighi. Ma anche questa misura «non ha frenato la spregiudicatezza» dei giovane Di Rocco, che ha parlato con altri pregiudicati dal balcone di casa pur sapendo che questo tipo di rapporti è vietato. Una volta ottenuto un permesso, poi, è uscito ed è rimasto fuori casa e gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile lo hanno intercettato per le strade di Scafa. Non solo non era rientrato a casa ma se ne andava in giro a bordo di un’auto che era stata sottoposa a sequestro e che, quindi, non poteva circolare.
Le condotte del 23enne sono state tenute costantemente sotto controllo dai carabinieri, informati del clima di tensione che si è diffuso in paese dopo l’arrivo del sorvegliato speciale e presenti a Scafa anche con dei servizi mirati, con un impiego massiccio di personale. I suoi comportamenti illeciti del giovane sono stati via via documentati e con il passare dei mesi Di Rocco ha sommato una serie di violazione che, segnalate all’autorità giudiziaria, hanno fatto ritenere opportuno un aggravamento del regime detentivo. Nei suoi confronti, quindi, è stata disposta la detenzione in carcere. Per cui ieri mattina il giovane è stato prelevato e condotto nella casa circondariale di Pescara. (f.bu.)