Scambiano il dormitorio per un seggio elettorale Multe a chi ha votato in Ztl 

In tanti dirottati da via Lago Sant’Angelo nelle sezioni di via Sacco e via Salara I commercianti: togliete le contravvenzioni a chi è andato in auto alle urne

PESCARA. Pensavano fosse il seggio, invece era il dormitorio dei poveri. Tanti elettori, ieri mattina, si sono recati nella vecchia scuola elementare di via Lago Sant'Angelo, quartiere San Donato, per effettuare le operazioni di voto. Ma hanno trovato il portone chiuso e un cartello: "Il dormitorio accoglie dalle 19 alle 22". Ignari, o dimentichi, del fatto che in quella sede il Comune ha aperto a dicembre una struttura di accoglienza dei clochard, qualcuno ha tentato di forzare la porta pensando fosse semplicemente dura da aprire. È bastato girare lo sguardo per accorgersi del manifesto affisso sul muro che comunica lo "spostamento delle ubicazioni dei seggi elettorali”. Il seggio 104 di via Lago Sant'Angelo è stato temporaneamente trasferito nella scuola dell'infanzia "Don Milani" di via Sacco 180 e i seggi 112 e 113 nella scuola primaria "Gianni Rodari" di via Salara Vecchia 34. Ma intanto, ieri, è stata una processione di gente delusa o arrabbiata davanti al seggio scomparso.
«Avevo sentito del dormitorio, ma non sapevo che fossero scomparsi i locali del voto» attacca Mauro Danese, che insieme a Riccardo, un altro residente, fa retromarcia per recarsi in via Salara. L'avviso, firmato dal sindaco Marco Alessandrini, è datato 29 gennaio 2019. Quindi è appiccicato sul muro dell'ex scuola da più di dieci giorni. «Si, ma oggi si vota, mica potevano venire prima a leggerlo!» fanno notare Flavio Di Nicola, Bianca Gallo e Rita Lupoli. «Io sapevo della chiusura, ma lo avevo dimenticato» riflette Daniele Di Gregorio. Maria Giuliani scorre col dito la comunicazione e poi sbotta: «Adesso vado in via Salara a fare casino». «Ci dovevano mandare la comunicazione a casa», sarebbe stata una comodità per Catia Di Serio. «Oppure informarci attraverso i social, di questi tempi sono mezzi di comunicazione veloci» ironizzano Marco De Laurentiis e Alessandra Rullo. In via Salara, le sezioni della Rodari-Andersen, alle 11 registrano un picco di sovraffollamento. Poi, il calo. A Pescara, ieri alle 23 l’affluenza al voto nei seggi, secondo i dati del Ministero dell’Interno, è stata del 56,49%, a fronte del 70,34% delle regionali del 2014.
Alle 12.25, nella sezione 107 di via Salara, avevano votato 36 donne e 57 uomini, rivela il presidente Rosanna Miceli con Alessandro Sonsini, Simone Luly e Alberta Carimboli. Appena dopo le 13, alla sezione 145 nella media Antonelli di via dei Marsi, la contestazione di un elettore che ha riconsegnato la scheda bianca dopo aver informato il presidente Gerardo Caronna che «nessuna delle liste mi soddisfa» e «preteso che la sua critica venisse messa a verbale». La scheda «è stata annullata» alla presenza degli scrutatori-testimoni Maria Gaito, Glicinia Salerni, Francesca Di Cintio e Grazia Cuffari, della singolare protesta solitaria. Solo qualche «difficoltà nel chiudere le schede» nella sezione 146 presieduta da Francesco Sacrini, 22 anni, elegante in giacca e cravatta attorniato dagli scrutatori Nelda Primavera, Giorgia Di Cintio e Antonio La Selva, che scherza: «Non ci conoscevamo, ora siamo amici. A fine serata ci fidanzeremo». Nel frattempo arriva Mirko Giardino con il suo segugio Rosita: «Ma la cagnetta non entra in cabina». Alla decima sezione di via del Concilio, due cartelli: “uomini” e “donne” regolamentano le file, che, peraltro, non ci sono. L’idea è di Claudio Treppiedi, Gianni La Sorda, Simone Menicucci e Simona Pagliuca. L’attivazione dei varchi per le Zone a traffico limitato (Ztl) ha fatto fa esplodere la rabbia dei commercianti di ViviamoPescara, che attraverso il presidente dell’associazione Marina Dolci, segnalano «la difficoltà di accesso ai seggi della media Mazzini in via Regina Margherita e al comprensivo 4 di via Milano». Inoltre, la presenza del «mercatino di corso Vittorio ha causato ulteriore disagio e impedito il passaggio e il deflusso del traffico veicolare». Quindi, l’appello degli esercenti al Comune: «Chiediamo con fermezza l’annullamento delle multe ai cittadini beccati dalle telecamere».