l’ordinanza

Scatta il divieto assoluto di occupare l’area di risulta

PESCARA. L’amministrazione comunale corre ai ripari per fermare altre occupazioni abusive nelle aree di risulta. Il sindaco ha firmato un’ordinanza che impone l’immediato allontanamento «di tutti i...

PESCARA. L’amministrazione comunale corre ai ripari per fermare altre occupazioni abusive nelle aree di risulta. Il sindaco ha firmato un’ordinanza che impone l’immediato allontanamento «di tutti i soggetti che vengono individuati nell’atto di occupare abusivamente» le aree intorno alla stazione centrale. Più precisamente, l’area limitrofa all’ex mercato dell’area di risulta e gli spazi del sottopasso ferroviario di via Ferrari, via De Gasperi, stazione ferroviaria.

L’iniziativa di Alessandrini parte da una relazione del comando della polizia municipale, tra smessa il 23 giugno scorso, dalla quale emerge che numerose persone occupano abusivamente l’area del sottopasso ferroviario, tra via Ferrari e la stazione, dove nascerà il mercatino etnico. Quell’area è, tra l’altro, chiusa al pubblico con un muro realizzato sul lato di via De Gasperi. E proprio quel muro favorirebbe l’occupazione abusiva dell’area da parte dei senzatetto. «Le opere murarie», si legge nell’ordinanza, «inibendo la visibilità degli spazi all’interno, favoriscono il ripetersi di fenomeni ed episodi di degrado e comportamenti che offendono la pubblica decenza, anche a causa della mancanza di un sistema di illuminazione».

Tutto questo contribuirebbe allo stato di rilevante abbandono e incuria in cui versa, in particolare, il sottopasso.

«La predetta struttura», dice il provvedimento, «presenta numerosi segni di ammaloramento dovuti, verosimilmente, anche alle diffuse infiltrazioni d’acqua che hanno deteriorato le pareti e la pavimentazione stradale. La superficie risulta interamente ricoperta da rifiuti e masserizie abbandonate da numerose persone che, a causa della loro condizione di indigenza ed emarginazione, vi trovano rifugio». Secondo l’amministrazione, «tale situazione costituisce fonte di grave pericolo per l’igiene pubblica, la pubblica incolumità e la sicurezza urbana». (a.ben.)

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