Solo uffici sulla riviera sud, stop all’albergo

PESCARA. Niente albergo come previsto inizialmente nell’area ex Edison, sulla riviera di Porta Nuova, ma solo uffici. La conferma arriva dall’autorizzazione rilasciata ieri dal Comune alla società Pescaraporto per il cambio di destinazione d’uso. L’ente ha anche rilasciato una proroga fino al 2018 per il permesso di costruire ormai in scadenza. Lo hanno rivelato fonti dell’amministrazione.

La richiesta, presentata dai 5 Stelle, di bloccare i lavori per la presunta violazione dei vincoli imposti dal Piano contro i rischi di esondazione (Psda), non è stata accolta. Il dirigente del Comune Gaetano Silverii avrebbe escluso l’ipotesi di applicazione delle norme del Psda, nonostante l’area rientri nella fascia vincolata, in quanto i lavori nell’area dell’ex Edison sarebbero partiti prima dell’entrata in vigore del piano. Così Pescaraporto, la società controllata da Viana srl, degli imprenditori Mammarella e Uropa srl, dei figli del noto avvocato Milia, ha superato anche gli ultimi ostacoli e ora può procedere spedita alla realizzazione del progetto, che prevede tre palazzi alti 21 metri, accanto all’ex Cofa, in una delle zone più prestigiose della città.

Nelle settimane scorse la consigliera del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini ha inviato una lettera al Genio civile e, per conoscenza, alla procura della Repubblica richiedendo un sopralluogo per la verifica urgente del rispetto delle norme del Psda. La consigliera ha fatto presente che l’area oggetto dell’intervento appartiene alla sottozona B7 e il prg prevede in quella zona un Piano particolareggiato di esclusiva iniziativa pubblica. Lo stesso Genio civile, del resto, aveva espresso parere contrario «riguardo alla compatibilità geomorfologica per gli interventi previsti nel Piano particolareggiato del Comune, per possibili rischi di esondazione del fiume Pescara». Quel Piano era stato bloccato.(a.ben.)

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