Pescara

Sospiri, 10 mila euro di multe non pagate

Indagini sui mancati incassi del Comune: il consigliere regionale di Forza Italia avrebbe dimenticato di pagare decine di multe per importi da 42 euro a 716 euro fino a 1.485 euro e il bollo dell’auto. "Restituirò tutti i soldi a rate"

PESCARA. Decine di multe non pagate per importi da 42 euro a 716 euro fino a 1.485 euro e il bollo dell’auto non versato nel 2000, nel 2003 e nel 2004, per un debito complessivo di oltre 10mila euro. «E’ possibile che mi sia dimenticato di saldare quelle multe, ma ho già predisposto un piano di rientro», dice il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, pizzicato a non pagare decine di contravvenzioni al codice della strada accumulate dagli anni 2000 al 2010: quelle di cui la Soget, la società di riscossione dei tributi, gli ha chiesto conto pignorandogli lo stipendio da consigliere regionale di Forza Italia.

Multe non pagate e revoca del pignoramento. Blitz in Regione. Quelle multe non pagate sarebbero rimaste una questione tra Sospiri e la Soget e relegate al buon senso civico – un po’ come la multa da 1.400 euro per eccesso di velocità del governatore Luciano D’Alfonso contestata con un ricorso – se una revoca del pignoramento al consigliere regionale non avesse messo in moto la procura e la polizia giudiziaria portando in realtà molto più in là: ad aprire un’inchiesta sui crediti inesigibili del Comune di Pescara, circa 36milioni di euro con sequestri in Comune da parte della polizia e della Forestale e un altro blitz in Regione per acquisire, invece, le carte relative al pignoramento di Sospiri e alla successiva revoca. E se tra i crediti inesigibili del Comune ci fossero altre revoche a multe che potevano essere riscosse? L’inchiesta del pm Gennaro Varone è allo stato embrionale e non presenta indagati così come il capogruppo in Regione di Forza Italia Sospiri non è iscritto sul registro degli indagati ma, al momento, il fascicolo parla con un’ipotesi di reato di truffa aggravata: un piccolo terremoto in cui saranno vagliate molte altre posizioni, tra cui qualche nome eccellente, perché la procura vuol capire se è tutto in regola nei circa 36 milioni di crediti non più esigibili e sollecitati al Comune dalla Soget: multe, affitti delle case popolari, crediti verso l’Aca e altri tipi di bollette all’ombra di un Comune in predissesto.

Sequestri in Comune: via all’inchiesta su 36 milioni di crediti inesigibili. I crediti erano tutti inesigibili o no? E’ per questo motivo che la polizia giudiziaria si è recata nell’ufficio ragioneria e tributi dell’amministrazione portando via una marea di carte relative all’enorme cifra che si è accumulata negli anni, a partire da almeno tre amministrazioni, e dando il via a un’inchiesta che avrà lo scopo di verificare quell’effettiva inesigibilità anche nel filone che riguarda le multe. La procura spulcerà le singole posizioni mentre, nel frattempo, un ispettore del ministero è stato inviato in Comune per controllare i conti. Così nel mare magnum di un credito immenso sono finite anche le multe non riscosse del capogruppo di Forza Italia ma non si esclude che ci siano altri casi analoghi.

Per il momento, al vaglio della procura c’è una revoca del pignoramento a Sospiri che il pm considera sospetta mentre per il politico è stata autorizzata dalla stessa Soget attraverso una lettera in cui la società di riscossione dei tributi scrive di aver accolto l’istanza di Sospiri, di aver «autorizzato il piano di rateizzazione per 11.635 euro», «al fine di sospendere le procedure coattive e/o cautelari». Sospiri, così, secondo il carteggio con la società di riscossione inizierà a pagare multe e bolli mentre la procura passerà al setaccio posizioni ed eventuali revoche considerate sospette.

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