Spaccio, estorsione e botte a Silvi e Pescara: quattro arresti

Le indagini della Finanza "incastrano" un 28enne con due cugini e un altro tossicodipendente. Decisive i dialoghi sulle chat e un video con le immagini della violenza

PESCARA. "Una lucrosa attività di spaccio di sostanze stupefacenti, posta in essere con elevato grado di professionalità ed organizzazione, che si avvaleva sovente di gravissime forme di intimidazione e di violenza fisica per il recupero delle somme di denaro dovute dai numerosi acquirenti": è quanto ritiene di aver scoperto e interrotto la Guardia di finanza con quattro arresti tra Silvi e Pescara.

L’indagine dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Pescara è partita nel marzo scorso con l’arresto di un 28enne della provincia di Pescara trovato in possesso di circa 30 grammi di stupefacenti di vario tipo (cocaina, pasticche, hashish e ketamina), oltre a circa 11mila euro in contanti. Le indagini hanno in seguito accertato che il 28enne spacciava a Pescara e Silvi (Te), con la complicità di due cugini trentenni, entrambi residenti nel comune teramano. Proprio questi ultimi, nel periodo delle festività natalizie, si rendevano responsabili, insieme ad un altro 34enne di Silvi, del reato di estorsione in danno di alcuni acquirenti che non avevano pagato lo stupefacente che avevano acquistato da loro. La Finanza ha rinvenuto alcune chat nel cellulare del 28enne e, in particolare,  un video registrato a Capodanno, nel quale si vede  la scena di una violenta aggressione in danno di un ragazzo picchiato selvaggiamente da due uomini mentre un terzo riprende la scena. Secondo le fiamme gialle, il ragazzo picchiato aveva acquistato circa 6 mesi prima 20 grammi di sostanza stupefacente senza corrispondere quanto pattuito, circa 1.200 euro, se non in minima parte.  Il Gip di Teramo, concordando con le richieste della Procura, ha così disposto l’arresto dei 4 soggetti, tre dei quali sono stati rintracciati e rinchiusi nella Casa circondariale di Teramo, al quarto indagato è invece stata notificata l'ordinanza in carcere dove era già detenuto.