Sparisce a 28 anni, l’auto trovata in centro 

Da lunedì pomeriggio non si hanno notizie di Alessandro Neri, figlio di una famiglia di imprenditori italo-venezuelani

PESCARA. Lunedì pomeriggio ha aiutato la mamma a riportare in casa la spesa e poi, dopo aver svuotato la Fiat 500 rossa dalle buste, è andato via con la stessa auto. Alle 18 è uscito come sempre dalla villa di famiglia, a Villa Raspa di Spoltore, ma non è più tornato.
Le ricerche di Alessandro Neri, 28 anni, terzo di quattro figli di una famiglia unita e perbene sono in corso da ieri mattina, da quando i genitori Paolo Neri, disegnatore di gioielli a Firenze, e Laura Lamaletto, italo venezuelana della famiglia proprietaria della casa vinicola Il Feuduccio, hanno presentato formale denuncia di scomparsa ai carabinieri di Spoltore. Una denuncia che è arrivata alla fine di un martedì da incubo per i genitori che non avendo visto rientrare il figlio dopo la notte, l’hanno chiamato al telefonino, che era spento. E hanno iniziato a contattare i suoi amici. Ma ancora senza esito. L’agitazione ha iniziato a lievitare quando il figlio martedì non è rientrato a pranzo, e poi neanche a cena, senza dare notizie, mentre familiari e amici da ore continuavano a cercare un contatto con lui. Niente.
Martedì sera la decisione di rivolgersi ai carabinieri e l’appello della madre che sulla sua pagina Facebook ha diramato la foto di Alessandro e la preghiera che è rimbalzata sui social: «Se avete visto Alessandro per favore mandate messaggio. Manca da ieri 5 marzo dalle 18 con una Fiat 500 di colore rosso cabrio targata (...). Condividete e datemi notizie, sono la mamma, grazie».
E dopo la notte insonne le notizie sono arrivate, nella tarda mattinata di ieri, quando la Fiat 500 è stata trovata chiusa, e parcheggiata a spina di pesce, davanti a una delle vetrate della pizzeria Maruzzella, in via Mazzini, nel tratto tra via Regina Elena e la Riviera. Un ritrovamento avvenuto grazie agli amici, che non hanno smesso di setacciare la città alla disperata ricerca di Alessandro e che ha richiamato sul posto, oltre al papà di Alessandro, anche polizia e carabinieri, con il comandante della stazione di Spoltore, Silvio Tomassini a dirigere le indagini in contatto diretto con il comandante della compagnia Antonio Di Mauro. Nella macchina, poi portata con il carroattrezzi in caserma dove è stata ispezionata, tutto è apparso in ordine. Il sedile del passeggero leggermente spostato in avanti, e sul cruscotto gli occhiali da sole di Alessandro. Le indagini dei carabinieri, oltre a cercare eventuali impronte o tracce da analizzare prossimamente, si sono subito indirizzate alle telecamere a circuito chiuso della zona, per individuare con certezza come e quando la macchina è arrivata lì. Il titolare della pizzeria, così come due signore che abitano al piano rialzato della palazzina di fronte, giurano che quella macchina martedì mattina non c’era. Le due donne si spingono anche oltre, dicono che non c’era neanche martedì sera, ma finchè le immagini non dimostreranno il contrario sono testimonianze ritenute poco attendibili dagli investigatori. Piuttosto, per capire i motivi di un allontanamento che finora appare volontario, i carabinieri hanno scandagliato la vita privata del ragazzo per individuare eventuali frequentazioni, o motivi, che possano indirizzarli nelle ricerche. Alessandro, detto Nerino, ha frequentato l’istituto Alberghiero, non risulta fidanzato e lavora come libero professionista collaborando con l’azienda di famiglia. Per potenziare le ricerche, coordinate dal comandante Di Mauro, ieri pomeriggio è stato attivato in Prefettura il piano provinciale di ricerca delle persone scomparse con una lunga riunione alla presenza del papà del ragazzo e di tutte le forze di polizia, per fare il punto sulle indagini e sulle forze a disposizione da impiegare nelle ricerche già attivate e diramate dalla mattina su tutto il territorio nazionale.
Risposte importanti si aspettano dalla geolocalizzazione del telefonino, che potrebbe indicare la zona dov’è Alessandro, e dalle telecamere dell’area dov’è stata ritrovata l’auto, per capire chi c’era in quell’auto e quando è arrivata lì. Al setaccio i tratti che da via Regina Elena e da via Regina Margherita portano in via Mazzini, le uniche due strade da dove è potuta arrivare la macchina. Purtroppo, fino a ieri, molte delle telecamere esaminate risultavano fuoriuso o finte.