“Spia” anche l’inquinamento

Il satellite Prisma andrà a completare l’offerta attuale nel segmento spaziale di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale italiana, finora essenzialmente basato sui radar ad apertura sintetica...

Il satellite Prisma andrà a completare l’offerta attuale nel segmento spaziale di osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale italiana, finora essenzialmente basato sui radar ad apertura sintetica della costellazione Cosmo-SkyMed, con un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di acquisire immagini della superficie terrestre contenenti informazioni sulla composizione chimico-fisica degli oggetti presenti nella scena osservata e quindi di fornire un contributo informativo unico per diverse applicazioni. Il satellite, una volta operativo, darà un contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze. La tecnologia iperspettrale di cui è dotato Prisma permette, infatti, di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Ogni materiale ha una propria firma spettrale, una vera impronta digitale: una combinazione unica di colori, detti bande spettrali. La strumentazione elettro-ottica di Prisma è in grado di analizzare questa firma dalla sua orbita di altezza. (r.rs.)