Sporcizia e degrado al cimitero di Popoli Appello al Comune 

I membri di un’associazione scrivono a sindaco e assessore per denunciare l’incuria e sollecitare interventi urgenti

POPOLI. «La civiltà dei popoli si legge nel culto dei morti». Si apre così, citando Ugo Foscolo, la comunicazione indirizzata all'assessore ai servizi cimiteriali di Popoli Alfredo La Capruccia, al sindaco Concezio Galli e a tutti i consiglieri, al responsabile dell'ufficio tecnico e al parroco don Luigi Ferrari.
La missiva contiene una relazione sullo stato di degrado del cimitero con una richiesta di incontro, accompagnate dalle proposte di intervento per migliorare la situazione. L'iniziativa è del gruppo di iscritti dell'associazione "Luci su Popoli" e la comunicazione è stata sottoscritta da 24 aderenti che dichiarano di «essere a disposizione per collaborare al recupero funzionale e igienico del cimitero». I firmatari sono Giovanni Natale, Fiammetta Cafarelli, Antonio Giangiulio, Concetta Di Giacomandrea, Daniele Formisani, Maria Concetta Valerio, Lorenza Toppo, Patrizia Sulprizio, Paura Vincenzo, Ersilia Sabbadini, Silvano Tommasi, Clementina Canneva, Virginia Santilli, Irene Belloni, Ennia Negrini, Laura Bernabei, Tiziana Di Giandomenico, Franca Coletta, Irene Belloni, Maria Luisa Borrelli, Patrizia Di Lorenzo, Adriana Presutti, Evelina Bernardi, Carmine Borsetti.
Le problematiche rilevate, che riguardano la «condizione indecorosa del camposanto» sono state discusse e ampliate attraverso un confronto diretto su Facebook, alimentato da 70 partecipanti, una sorta di requisitoria che ha consentito di segnalare ogni tipo di inconveniente e pericolo dentro al sito cimiteriale.
«È il più sporco del circondario, con pareti e soffitti dei loculi scrostati, manutenzione insufficiente. Questo posto è senza controlli e soggetto a ruberie e atti vandalici», spiegano. Ed ancora «mancano le luci, non c'è acqua, la fontana è secca. Tanti i rifiuti in abbandono».
Queste alcune delle lamentale alle quali si aggiungono alcuni suggerimenti finalizzati a ripristinare la dignità del luogo risolvendo «la carenza di ore per il personale, la mancanza di tabelle che indichino le norme di comportamento. E vanno implementate le telecamere nei quattro accessi. Da verificare, poi, le strutture in relazione alle norme di sicurezza e si deve regolamentare l'area per gli animali di affezione. Siamo certi», conclude la nota, «che l'amministrazione vorrà farsi carico di provvedimenti migliorativi idonei ed avviare un programma di ristrutturazione».
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