la protesta dei cittadini

Strada Palazzo dimenticata I lavori fermi da due anni

PESCARA. I lavori, iniziati il 15 luglio del 2013, a distanza di due anni non sono stati ancora terminati. Parliamo del cantiere di strada del Palazzo, i Colli sopra al rione Zanni. Come lamentano i...

PESCARA. I lavori, iniziati il 15 luglio del 2013, a distanza di due anni non sono stati ancora terminati. Parliamo del cantiere di strada del Palazzo, i Colli sopra al rione Zanni.

Come lamentano i residenti della zona, il cantiere è stato ormai chiuso da più di sei mesi, ma i lavori sono stati lasciati a metà, perché dopo lo sbancamento di una collina e la promessa di realizzare un muretto di contenimento, a oggi è rimasto tutto fermo come lo scorso agosto. Il problema principale riguarda il lato destro della strada, in corrispondenza di un paio di case, dove è stata rimossa una piccola scarpata naturale che scendeva fino alla sede stradale, in pratica un muro naturale verticale di terra (alto circa tre metri) ora senza più piante e relative radici.

Secondo l'ordine dei lavori, era previsto un contenimento di un muretto alto appena novanta centimetri. Giudicato insufficiente lo scorso anno dai residenti, che però non hanno visto realizzare nemmeno quello. Gli operai hanno semplicemente lasciato le transenne a delimitare l'area e un piccolo basamento di cemento con i ferri che sporgono verso l'alto. Nel frattempo, non poca terra è scivolata verso la strada e la preoccupazione di chi vive da quelle parti è che prima poi quella scarpata possa venire giù in maniera definitiva.

La differenza è lampante con l'altro lato della strada, dove il terreno è stato contenuto con dei pannelli in cemento prefabbricati alti quasi due metri e ornati di cordolo in cima.

I residenti lamentano anche il fatto di come siano state tagliate delle querce secolari pur di portare a termine i lavori. «Dall'agosto dello scorso anno», riferiscono i cittadini, «hanno lasciato tutto come era prima. Sono passati undici mesi ormai e non è stato fatto nulla».

L'architetto Paolo Cotugno, residente al numero civico 44, ha presentato al Comune la relazione geologica con tutte le problematiche di un terreno alto 3 metri e mezzo per il contenimento del quale vorrebbero realizzare un muretto alto solo da novanta centimetri a due metri. «Non si capisce», aggiunge Cotugno, «il motivo per il quale hanno distrutto questa scarpata naturale se poi i lavori per il rifacimento non sono previsti». Una residente invece fa presente il fatto che venendo dall'altro lato di strada del Palazzo manchi l'asfalto e siano assenti i marciapiedi: «Ho paura a camminare a piedi in questa strada». Inoltre, in strada delle Fornaci anche i lavori non sono stati portati a termine: nello specifico mancano i pali della pubblica illuminazione e nelle ore notturne camminare a piedi è praticamente impossibile, vista la totale oscurità.

Loris Zamparelli

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