Il ristorante nel lido Penelope a Mare

PESCARA

Sui social messaggi di solidarietà a Caldarelli 

La proprietaria annuncia un ricorso al Tar: «Vogliamo la riapertura immediata di bar e ristorante»

PESCARA. Un ricorso al Tar «con la richiesta di sospensiva del procedimento del Comune» che ha imposto per 7 giorni, a partire da martedì 21 agosto, la chiusura dello stabilimento Penelope a mare, lungo la riviera nord, per problemi di sovrannumero di presenze. I controlli della questura hanno registrato a luglio la presenza di 800 persone piuttosto che 200, come da licenza.
E una «richiesta al Comune di riapertura parziale dell’attività, solo bar e ristorazione», per consentire alla proprietà del lido di «soccorrere almeno l’utenza della spiaggia» che durante i giorni di fermo «non può disporre neppure di una bibita per dissetarsi». E per rispettare le prenotazioni legate a cene, compleanni e ricevimento di matrimonio.
«Il nostro ufficio legale sta provvedendo a inoltrare il ricorso al Tar, tra stasera e domattina» ha annunciato ieri pomeriggio Francesca Caldarelli, moglie del campione di automobilismo Vitantonio Liuzzi, la titolare del lido le cui attività di ristorazione e bar (ad eccezione della spiaggia) sono ferme fino a lunedì prossimo per effetto del dispositivo comunale che si rifà ai controlli delle forze dell’ordine del mese scorso. Nel frattempo, l’imprenditrice pescarese, originaria di Sambuceto, rivela che «ci stanno arrivando tantissimi messaggi e ne siamo felici perché abbiamo capito che la città è con noi». Sul profilo social della coppia, tanti gli attestati di solidarietà: «C'è tanta invidia per Francesca che con la sua forza, dedizione e determinazione lavora con coraggio e riesce a fare della sua vita un sogno. Dovremmo prendere esempio da lei» scrive Francesca Seck Iannario. «Purtroppo lo Stato e i Comuni pretendono tasse assurde, senza darti l'opportunità di lavorare in grande (la vostra vicenda ne è l'esempio), punendo chi fa tanto, dopo aver incassato le tasse e lasciando tranquilli gli abusivi» è il commento dello staff del Barrett Giuliani.
David Piperno si rammarica: «Purtroppo a Pescara le cose belle, al posto di essere valorizzate, vengono massacrate non rendendosi conto del danno che si crea sia a chi fa impresa in questo momento storico così difficile, sia all'immagine di tutta la città che perde, seppure per poco, la possibilità di frequentare un posto bello e modaiolo». (c.co.)