Tari, l’assessore contesta i dati del dirigente

La Sammassimo: «Incassati 10 milioni e non 6». Ma il verbale della commissione dice il contrario

PESCARA. È guerra di cifre sulla tassa dei rifiuti tra l’assessore ai tributi Bruna Sammassimo e il dirigente del settore Antonio Mastroluca. Ieri, l’assessore è intervenuto per rettificare i dati forniti giovedì scorso dal dirigente, durante la sua audizione in commissione Finanze. Mastroluca ha rivelato, di fronte ai consiglieri, che il Comune ha incassato sinora solo 6 milioni di euro con la prima rata della Tari, su 12 preventivati. Ha poi aggiunto che sono stati registrate 2mila richieste di correzione di bollettini risultati sbagliati.

Ma la Sammassimo ha dato una versione ben diversa. «La prima scadenza della Tasi», ha affermato, «ha dato un risultato molto soddisfacente, siamo in linea con quanto previsto in bilancio, abbiamo riscosso circa 5,5 milioni di euro. Stessa soddisfazione possiamo manifestare per il tributo Tari: ad oggi le casse comunali vedono un accredito di circa 10 milioni di euro, altro che flop». La Sammassimo ha poi replicato a Forza Italia, che domenica scorsa ha chiesto le sue dimissioni. «Chi si è dimesso dall’ex giunta per il mancato incasso della Tares, pari a 8 milioni?», ha detto l’assessore, «io chiederei a costoro un atto di responsabilità, meglio, un atto di coraggio a titolo di risarcimento morale verso la città per aver causato questa situazione: almeno rinunciare alle indennità per tutta la durata del mandato».

Ieri, tuttavia, è spuntato il verbale della seduta della commissione Finanze di giovedì scorso, in cui si è parlato proprio di Tari. Ed ecco riportate a verbale, con tanto di firma del presidente Giuseppe Bruno, le dichiarazioni del dirigente: «Il dottor Mastroluca», si legge, «dopo aver ricordato che la prima rata Tari scadeva il 31 ottobre e la seconda il 31 dicembre, evidenzia che finora si è registrato un incasso di circa 6 milioni, a fronte di una previsione di 24,7 milioni totali, di cui circa 12 milioni come prima rata». «Egli spiega», prosegue il verbale, «che il minor gettito è ricollegabile al fatto che i contribuenti si sono recati presso gli uffici comunali per chiedere le agevolazioni spettanti. È stato altresì commesso anche qualche errore di calcolo».

Insomma, assessore e dirigente si smentiscono a vicenda e la cosa non è passata inosservata al capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli: «Devono essere state le libagioni del fine settimana ad aver spinto l’assessore nelle farneticanti dichiarazioni sulle entrate Tari. O i pescaresi nel fine settimana hanno versato 4 milioni, o siamo ai numeri al lotto. Per quanto riguarda la rinuncia ai gettoni, ci limitiamo a commentare se non prova vergogna lei ad intascare l’indennità di assessore, nonostante dimostri palesemente, in ogni occasione, la sua assoluta impreparazione e inadeguatezza, rispetto alle strategiche deleghe attribuitele».(a.ben.)

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