Tassa sui turisti, il Consiglio è già costato oltre 20mila euro

Prosegue l’ostruzionismo del centrodestra dopo il fallimento delle trattative con la maggioranza In fumo un quarto dei futuri incassi dell’imposta per pagare i politici e gli straordinari ai dipendenti

PESCARA. Cinque sedute del consiglio comunale non sono bastate per approvare l’imposta di soggiorno. Dopo il fallimento della trattativa tra le due coalizioni, ieri il centrodestra ha ripreso l’ostruzionismo bloccando i lavori con l’esame di centinaia di emendamenti. La seduta è proseguita fino a tarda notte.

Intanto, si fanno i calcoli su quanto è costato il consiglio comunale per esaminare la tassa proposta dall’assessore al turismo Giacomo Cuzzi. Secondo una stima approssimativa, per ogni seduta l’ente avrebbe speso circa 4mila euro per pagare i gettoni di presenza ai consiglieri e gli straordinari ai dipendenti. Moltiplicando questa cifra per le cinque sedute che si sono svolte fino a ieri, si arriva a 20mila euro, cioè quasi un quarto della somma che il Comune prevede di incassare quest’anno con l’applicazione della tassa sui turisti, a partire dalla prossima estate. Una beffa, se si considera che lo scontro tra maggioranza e opposizione sta avvenendo in queste ore proprio sulla futura destinazione delle entrate derivanti dall’applicazione dell’imposta. «Non c’è nessuna spesa aggiuntiva per i gettoni di presenza», ha ribattuto il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «c’è un tetto massimo mensile oltre il quale i consiglieri non possono andare che viene comunque raggiunto partecipando alle sedute del consiglio e delle commissioni. La spesa aggiuntiva, quindi, riguarda solo il personale dell’ente». Fatto sta che i costi per l’amministrazione continuano a lievitare. E, almeno fino a ieri sera, non si intravedevano ipotesi di accordo immediato tra le due coalizioni. Archiviata la proposta del centrodestra, bocciata dai revisori dei conti, di utilizzare le entrate della tassa di soggiorno per ridurre il Canone di occupazione del suolo pubblico ai negozianti e agli ambulanti, l’opposizione è tornata ieri alla carica con una nuova richiesta. Ossia, che le risorse derivanti dalla tassa sui turisti fossero destinate alla riduzione dei debiti dell’ente. La maggioranza l’ha però respinta al mittente e così è cominciata la lunga discussione sugli emendamenti. Su 710 presentati, ieri sera ne erano stati esaminati appena 13.

Categorico l’intervento della capogruppo di Sel Daniela Santroni. «Non avrebbe senso», ha affermato, «introdurre un’imposta di scopo, come la tassa di soggiorno, senza avere alcuna possibilità di spendere il ricavato per il turismo». Di parere completamente diverso l’opposizione. «Visto che questi soldi non si possono utilizzare per ridurre altre tasse», ha osservato il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, «usiamoli almeno per risanare prima possibile i conti dell’ente». «Maggioranza e opposizione», ha aggiunto il capogruppo di Ncd Guerino Testa, «non possono essere prigionieri dei capricci dell’assessore Cuzzi».

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