Tatuatori, ma senza autorizzazioni sanitarie: chiuse due attività

Controlli dei carabinieri del Nas su venti esercizi di tattoo: nelle province di Chieti e Pescara sospese due attività non in regola, uno degli operatori non aveva i requisiti

PESCARA. I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e Sanità (Nas) di Pescara hanno condotto una serie di controlli a tatuatori e piercer per scovare forme di abusivismo e violazioni alle normative di settore. Le ispezioni dei Nas di Pescara sono state condotte in tutto l’Abruzzo, su circa 20 tatuatori ed hanno comportato sanzioni e chiusure. Due attività, nelle province di Pescara e Chieti, sono state sottoposte a provvedimento sospensivo, disposto dall’autorità sanitaria, poiché operavano tatuaggi senza autorizzazione e parere igienico sanitario. Segnalato per la chiusura dell’esercizio un altro operatore della provincia di Chieti che era totalmente sprovvisto della qualifica prevista. Contestate sette violazioni per utilizzo di attrezzature e pigmenti non conformi al codice del consumo. Fra gli aspetti, oggetto delle verifiche dei Nas, il possesso dei requisiti, come la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, il parere igienico sanitario della Asl, la scheda cliente e informazioni che devono essere fornite circa i potenziali rischi per la salute derivanti da tatuaggio/piercing, l’autorizzazione dei genitori di minorenni (14-18 anni), la marcatura Ce di inchiostri e pigmenti, l’utilizzo di mezzi protettivi (mascherine, occhiali, guanti sterilizzati e camici monouso), il corretto smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi e le corrette procedure di sterilizzazione e disinfezione. Alcuni Comuni hanno regolamentato le attività di tatuaggio e piercing come affini all’attività di estetista, altri le hanno differenziate. I controlli del Nas in questo particolare settore, tutelano la salute e gli interessi dei consumatori, dai possibili rischi che derivano da carenze igienico sanitarie e dall’illecita concorrenza da parte di operatori irregolari.