Taxi per disabili, arriva la proroga

Il Comune replica all’Aism: «Il servizio prosegue, aspettiamo i fondi della Regione»

PESCARA. Il servizio taxi sociale per i pazienti affetti da sclerosi multipla proseguirà anche quest’anno. Lo ha assicurato l’assessore comunale Guido Cerolini replicando all’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) che ha denunciato l’interruzione del servizio dal 31 dicembre scorso.

«La lettera inviata dagli uffici dell’ente all'associazione», ha spiegato, «è un atto dovuto, trattandosi di una convenzione della durata di un anno e poi rinnovata. Ma l'associazione sa benissimo che il servizio, peraltro finanziato con fondi statali materialmente erogati al Comune dalla Regione, sarà prorogato esattamente com'è accaduto lo scorso anno a inizio gennaio, con la stessa interruzione tecnica di pochi giorni determinata dall'approvazione a fine dicembre della finanziaria regionale. Per martedì ci attendiamo la comunicazione ufficiale della Regione per la conferma del finanziamento, che già conosciamo in via ufficiosa e il taxi sociale proseguirà senza disagi».

«Francamente», ha affermato, «non nascondo la mia sorpresa dinanzi a una polemica che non ha ragion d'essere visto che all'associazione Aism, così come alle altre associazioni che gestiscono i nostri Centri diurni, avevamo anche illustrato la procedura burocratica legata all'erogazione del servizio specifico. Negli stessi giorni dello scorso anno, avevamo vissuto la stessa situazione che, puntualmente, si era risolta». «Ricordo che il servizio del taxi sociale, ossia il trasporto dei disabili da e per i centri di riabilitazione, è un servizio sanitario, ovvero dovrebbe essere erogato dalla Asl, ma il Comune si è sempre fatto carico del suo svolgimento attraverso l'associazione Asso, o, in alcuni casi, attraverso la donazione di mezzi idonei». «Il taxi sociale», ha concluso, «viene pagato all'Aism in modo onnicomprensivo attraverso il Plna (piano nazionale dei livelli di assistenza). Anzi, lo scorso ottobre abbiamo fatto una scelta condivisa con le stesse associazioni, procedendo, nel caso dei pazienti più gravi, all'assegnazione degli assegni di cura agli aventi diritto, ossia assegni che comprendevano anche il pagamento del taxi sociale».

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