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Tetto della chiesa crollato per sisma e neve

CARAMANICO TERME. Corsa contro il tempo per salvare la chiesa di Santa Maria Maggiore gravemente danneggiata durante la settimana delle nevicate. Fu il solaio in legno della copertura a cedere sotto...

CARAMANICO TERME. Corsa contro il tempo per salvare la chiesa di Santa Maria Maggiore gravemente danneggiata durante la settimana delle nevicate. Fu il solaio in legno della copertura a cedere sotto il perso di un manto di neve spesso oltre un metro.

Da qualche giorno, dunque con grande tempestività, sono stati avviati i lavori di messa in sicurezza. Operazione cominciata appena l'intero manto di copertura si è liberato dalla neve. «La possibilità di ispezionare meglio, in completa sicurezza, le capriate e la volta centrale» spiega il sindaco, Simone Angelucci, «ha confermato che il sisma del 18 gennaio è stata la causa principale del crollo, il cui effetto è stato incrementato dal peso della neve sul tetto. Questo è, del resto, il responso dei tecnici del Segretariato regionale del Mibact dell'Aquila e della soprintendenza ai Beni culturali di Chieti, che hanno utilizzato con determinazione e competenza gli strumenti normativi e procedurali di somma urgenza, senza la cui applicazione probabilmente il tetto oggi sarebbe crollato completamente, provocando danni irreparabili ad altre strutture della chiesa monumentale. Siamo dunque grati a queste istituzioni che ci hanno permesso di preservare questo nostro patrimonio storico e culturale».

Al sopralluogo hanno partecipato un rappresentante della curia arcivescovile di Chieti, monsignor Giuseppe Liberatoscioli, e il parroco don Angelo Polloni. Il lavoro già svolto «è consistito nel posizionamento, tecnicamente molto innovativo», riprende il sindaco «degli elementi di proiezione verso l'alto per sorreggere alcuni punti della volta mettendo in sicurezza sia operatori e strutture e per garantire la migliore coerenza possibile. Molti materiali sono stati prodotti in officina prima di poter essere utilizzati». Nel ringraziare gli enti competenti per la capacità decisionale e operativa dimostrata, Angelucci fa appello al Mibact e alle strutture dello Stato, affinché nella prossima programmazione, si possa inserire l'intervento di restauro e ricostruzione, per una chiesa di enorme valore storico e di riferimento per la vallata. (w.te.)

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