Tragedia al concerto Sei morti e 60 feriti

Il dramma in un locale pieno di adolescenti a Corinaldo nell’Anconetano A scatenare il panico uno spray urticante. Sette feriti sono in pericolo di vita

ANCONA. Una serata in discoteca come tante che si è trasformata in tragedia per decine di giovani. Anzi, di giovanissimi che si erano radunati alla Lanterna Azzurra Clubbing di Madonna del Piano nelle campagne di Corinaldo in provincia di Ancona. Mentre ballano in attesa di un dj set del loro idolo, il trapper Sfera Ebbasta, dopo mezzanotte, qualcuno spruzza spray al peperoncino. C'è un fuggi fuggi generale, i ragazzi si accalcano su una rampa all'uscita posteriore del locale, una balaustra laterale crolla e in tanti cadono in un piccolo fossato. Un volo di pochi metri, qualcuno dice addirittura solo uno, ma sufficiente perché sei persone muoiano schiacciate o soffocate. Sono cinque adolescenti, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, tre ragazze e due ragazzi - Asia Nasoni, Daniele Pongetti, Emma Fabini, di Senigallia, Benedetta Vitali, di Fano, Mattia Orlandi di Frontone - ma anche una donna di 39 anni, sposata e madre di quattro figli: Eleonora Girolimini, venuta ad accompagnare la figlia di appena 11 anni che ne uscirà con una ferita al ginocchio. Decine i feriti, ma alla fine il bilancio è di 7 persone in codice rosso, in prognosi riservata e in pericolo di vita, oltre a una sessantina di feriti più lievi (codici verdi e gialli) distribuiti tra vari ospedali: Senigallia, Ancona, Jesi, Fano tra gli altri. Un bilancio che, poco più di un anno dopo la tragedia di piazza San Carlo a Torino (quando ci fu una sola vittima, ma circa 1.500 feriti) riapre con prepotenza il tema della sicurezza nei luoghi pubblici e affollati. In più in questo caso a cadere sono ragazzi giovanissimi, molti alle loro prime uscite serali, per la maggior parte under 18 tanto che sono arrivati a Corinaldo con pullman e navette. Una specie di rito di passaggio che tanti giovanissimi hanno vissuto (e così i loro genitori) e che la scorsa notte è diventato un incubo. «Non si può morire così» dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «È una tragedia che lascia impietriti». Solidarietà per le famiglie delle giovanissime vittime e per i feriti, ma «si dovrà fare piena luce sull'accaduto, accertando responsabilità e negligenze. I cittadini hanno diritto alla sicurezza ovunque, nei luoghi di lavoro come in quelli di svago». «Prego per i morti e i feriti della discoteca a di Corinaldo» annuncia papa Francesco. A Corinaldo e ad Ancona arrivano il premier Giuseppe Conte e poi il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il primo partecipa ad un riunione del comitato per l'ordine per la sicurezza pubblica in prefettura ad Ancona, poi va in ospedale e ribadisce la necessità di rispettare le leggi e le regole che garantiscono la sicurezza. Esorta i gestori dei locali pubblici a «fare come se lì dentro ci fossero i vostri figli». E tutta Italia sembra condividere questo sentimento e sentire le giovani vittime, ma anche i ragazzi feriti, come figli propri. Il ministro dell'Interno parla della differenza tra la capienza del locale (469 per la sala occupata) e il numero dei biglietti venduti, circa 1.400. Un tema che dovrà essere sviscerato dall'inchiesta condotta dalla Procura di Ancona e da quella minorile. Per tanta gente, genitori e ragazzi, ci sono solo smarrimento e dolore: nelle Marche tante città proclamano il lutto cittadino, tante, anche lontane da Corinaldo, spengono le luci di Natale e cancellano gli eventi in programma per l'Immacolata.