Trovato il giovane aggressore del treno 

Popoli: ha passato la notte all’aperto, poi una coppia di Bussi lo ha portato in ospedale. Ora è piantonato in Medicina

POPOLI. È piantonato nel reparto di Medicina generale dell’ospedale di Popoli il ragazzo francese che l’altro ieri, colto da un raptus di violenza inaudita, ha aggredito un capotreno colpendolo alla testa con l’estintore, e ha seminato il panico sul treno Pescara-Roma.
Il giovane, che dopo essere fuggito prima della stazione di Popoli ha lasciato la sua valigia sul treno, ha passato probabilmente la notte all’addiaccio. Ieri mattina è stato soccorso da una coppia di Bussi che, vedendolo confuso e infreddolito, dopo averlo rifocillato in casa, lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Popoli. Qui il giovane, che non parla italiano, ha fornito ai medici diverse generalità. E a questo punto i sanitari hanno deciso di avvisare i carabinieri. A tutti è sembrato strano che un ragazzo così possa aver combinato quello che ha fatto, e abbia quasi ucciso un uomo senza motivo.
La sua vittima, Nazareno Di Tommaso, prima di prendere servizio a Sulmona, si era appisolato sul treno 3225 Pescara-Roma delle 6 di venerdì scorso. Un colpo improvviso, devastante, che ha tramortito Di Tommaso fino a farlo quasi svenire, ma fortunatamente il capotreno ha trovato la forza di parare un secondo colpo con un braccio e di schivarne un terzo prima di cominciare a correre, terrorizzato, da un vagone all’altro per tentare di sfuggire al ragazzo dall’identità ancora da accertare.
Come in un film del terrore, lo sventurato dipendente di Trenitalia con un trauma cranico e il sangue che zampillava dalla testa da una ferita lunga quasi 7 centimetri, è riuscito a raggiungere la prima carrozza sforzandosi di restare vigile. Qui un collega è prontamente intervenuto utilizzando un trolley per ostacolare l’inseguimento dello squilibrato che, a quel punto, gli ha scaricato addosso la polvere dell’estintore costringendo tutti, capotreno aggredito, collega e macchinista, a rinchiudersi nella cabina di guida. Non soddisfatto, il forsennato ha colpito il vetro dell’ultima porta della vettura adiacente a quella di ingresso della locomotiva di testa, dove si trova la cabina di guida, fino a romperlo, per poi dileguarsi saltando dal treno che rallentava per fermarsi a Popoli.
Poteva finire molto peggio per Nazareno Di Tommaso di Scafa, un padre di famiglia con l’unica colpa di indossare una divisa. Tempestivamente trasferito in ambulanza a Popoli, l’uomo se l’è cavata con 6 punti di sutura, 10 giorni di prognosi e tanta ma tanta paura. I carabinieri, guidati dal comandante della compagnia di Popoli Giovanni Savini, e gli uomini della polizia ferroviaria, coordinati dall’ispettore superiore Marco Di Santo, dopo aver recuperato la valigia lasciata dal giovane hanno messo in campo tutti gli uomini e i mezzi a disposizione nelle operazioni di ricerca, che col passare del tempo sono state estese alle aree nei pressi di tutte le stazioni ferroviarie del territorio. L’aggressore è riuscito a darsi alla macchia fino a ieri mattina intorno alle 10, quando è stato accompagnato da due coniugi di Bussi sul Tirino che lo hanno trovato, rifocillato e accompagnato in ospedale preoccupati dal suo stato confusionale. La coppia era completamente all’oscuro di quanto combinato poche ore prima dal giovane.
Ora il misterioso aggressore è ricoverato sotto osservazione e piantonato nel reparto di Medicina dell’ospedale di Popoli per via di una storia clinica che rileva qualche problema di natura psichiatrica. La Polfer è al lavoro per accertare le sue generalità e se il giovane ha parenti in Val Pescara.
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