Un tributo a 48 imprese che fanno grande la regione 

S. Nicolò, prima edizione del premio intitolato a Giandomenico Di Sante Riconoscimento di Confcommercio ad aziende storiche delle quattro province

TERAMO. “Premio tenaci” come tenaci sono le 48 aziende che ormai da 40, 50 anni resistono alle diverse ondate di crisi e alle calamità naturali. Tenaci come tenace era colui a cui il premio è dedicato, Giandomenico Di Sante, imprenditore, presidente di 7 banche, della Camera di commercio, di Confcommercio Teramo e tanto altro ancora. La prima edizione del premio, ieri mattina, si è svolta non a caso a San Nicolò, da dove è partito tutto. Qui Giandomenico Di Sante ha iniziato con un piccolo mobilificio la sua carriera nell’imprenditoria, nella politica, nella finanza. E in tanti ieri, da tutto l’Abruzzo, hanno affollato il centro congressi Eltron per tributare un omaggio alla memoria di Di Sante, scomparso nel 2016, ma anche a quei 48 imprenditori che hanno la sua stessa tenacia. In primis coloro che il premio l’hanno voluto, cioè i vertici di Confcommercio, dal presidente regionale Roberto Donatelli ai suoi vice Marisa Tiberio (Chieti), Francesco Danelli (Pescara) e Giammarco Giovannelli (Teramo), al direttore regionale Celso Cioni.
E poi il vescovo di Teramo Lorenzo Leuzzi, il vice prefetto di Teramo Edoardo D’Alascio, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto con l’assessore alle attività produttive Antonio Filipponi, il presidente della Camera di Commercio di Teramo Gloriano Lanciotti e la vice presidente Antonella Ballone, il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola. E i vertici di Confindustria e Cna. A ogni titolare di imprese storiche che operano nel commercio, nel turismo e nei servizi provenienti da tutte le province d’Abruzzo è stata consegnata una statuetta raffigurante il Guerriero di Capestrano. E così per i tre premi speciali. Il primo consegnato alla vedova di Di Sante, donna Margherita, accompagnata dei tre figli Attilio, Marcello e Tiziana. E poi alla memoria di Massimiliano Bartolotti giovane imprenditore del settore impiantistico (Magnola Impianti Ovindoli) e, infine, ai giovanissimi imprenditori Riccardo, Piergiovanni e Edoardo Di Carlo che hanno con tenacia riaperto un’attività di pizzeria a Rigopiano per portare avanti nonostante le difficoltà, l’attività di famiglia dei loro genitori che persero la vita nella tremenda tragedia del gennaio 2017.
Donatelli e Cioni sottolineano il valore dei premi assegnati «alle imprenditrici e imprenditori abruzzesi che con impegno quotidiano indubbie capacità professionali e morali danno lustro al mondo delle imprese di commercio, del turismo e dei servizi e contribuiscono ogni giorno al progresso economico e sociale dell’intero Abruzzo».
A fare gli onori di casa, Giovannelli che peraltro di Di Sante era il delfino, all’interno dell’associazione. «Non è un caso che si sia tenuta proprio a San Nicolò», esordisce Giovannelli, «la prima edizione del premio a chi continua con coraggio, abnegazione e sacrificio a tenere alzata la serranda della propria attività di fronte a un periodo difficile a livello nazionale e abruzzese, a causa della crisi e del terremoto.Molte di queste aziende sono il risultato di scommesse di vita di tre generazioni: molte sono state fondate negli anni ’60 e ora è la terza generazione che conduce l'attività. Ogni azienda ha una storia da raccontare: c’è chi si è fatto strada da orfano con le sue sole forze, chi era prima operaio e poi ha aperto una sua azienda. Sono queste le persone che hanno fatto grande l’Abruzzo, che rappresentano il suo tessuto connettivo. Sono eroi, che hanno messo al centro la qualità del servizio, la fidelizzazione del cliente, contrastando l’invadenza della grande distribuzione».
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