Uno striscione di 10 metri contro il taglio degli alberi

In piazza Sacro Cuore la protesta degli ambientalisti, tante le famiglie con i bimbi Grazia Francescato, ex deputata verde: «Le piante pilastri che sorreggono il cielo»

PESCARA. Uno striscione di dieci metri con messaggi e disegni di adulti e bambini, sul tema degli alberi da salvare, verrà consegnato la prossima settimana al sindaco Marco Alessandrini. È l’ultima arma che gli ambientalisti intendono utilizzare per cercare di convincere l’amministrazione comunale a fermare l’abbattimento delle piante della città, condannate inesorabilmente a morte dopo un’analisi esclusivamente visiva dell’agronomo incaricato dal Comune Carlo Massimo Rabottini. L’iniziativa è partita ieri in piazza Sacro Cuore e il flash mob organizzato dagli ambientalisti è diventato, di fatto, un’occasione per contarsi e per dimostrare all’amministrazione comunale che c’è una parte della cittadinanza che non approva affatto l’operazione avviata la settimana scorsa per abbattere 121 alberi segnalati come estremamente pericolosi.

Tanti gli adulti, ma anche i bambini, che hanno preso parte alla manifestazione di protesta. C’erano più di cento persone. Tra i volti noti, quello dell’ex deputata ed ex portavoce dei Verdi Grazia Francescato, che ha voluto lasciare anche un suo messaggio sullo striscione da consegnare al sindaco. «Gli alberi sono i pilastri che sorreggono il cielo», ha scritto, «questo dicono gli indigeni dell’Amazzonia e hanno ragione».

Gli ambientalisti del coordinamento «Salviamo gli alberi», muniti di megafono, hanno poi spiegato ai cittadini presenti i motivi della loro battaglia. «La relazione presentata dal Comune appare incompleta su vari aspetti», ha detto Renato Di Nicola, «a partire dalla mancata individuazione delle specie degli alberi e dalla esatta localizzazione delle piante». «Manca l’analisi strumentale sugli alberi critici, dai costi irrisori di circa 25 euro ad albero», ha fatto notare Augusto De Sanctis, «l’agronomo del Comune, per decidere gli alberi da abbattere, si è basato esclusivamente sull’analisi visiva. È come se un medico decidesse di operare un paziente di di tumore al cervello senza fargli fare esami diagnostici». «È vergognoso», ha aggiunto, «che l’amministrazione abbia rifiutato un confronto e approfondimenti normali in qualsiasi città. In viale Regina Margherita siamo riusciti a salvare tre pini condannati a morte dal Comune perché abbiamo preteso un’analisi strumentale e il risultato è stato: tutti e tre stabili». «Sono ambientalista da 40 anni, ma non mi è mai capitato di vedere l’abbattimento di un albero deciso con una diagnosi a vista», ha osservato la Francescato.

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