Maria Di Benedetto e il marito Alceo D'Antonio, di 77 e 82 anni, ritrovati in casa senza vita

STRADA COLLE CERVONE

Va a fuoco il materasso, coppia muore asfissiata 

Alceo D’Antonio e Maria Di Benedetto trovati senza vita in cucina dai parenti. L’incendio che ha causato il fumo potrebbe essere partito da una sigaretta

PESCARA. Morire nel posto in cui ci sente più sicuri: la casa. All’improvviso, dopo una cena con uno dei figli e la nipotina adorata. È una morte inattesa e inspiegabile quella di due anziani coniugi pescaresi, Alceo D’Antonio e Maria Di Benedetto, di 82 e 77 anni, trovati senza vita ieri pomeriggio nella cucina della loro abitazione, in strada vicinale Colle Cervone. L’interno della casa era annerito dal fumo, e il letto, come il materasso, completamente bruciati. Morti per asfissia, è stato detto dopo i primi accertamenti, ma di più se ne saprà solo dopo gli esami sui corpi.

I vigili del fuoco in casa D'Antonio (foto di Giampiero Lattanzio)

Nessuno si è accorto di niente, fino al primo pomeriggio di ieri. Maria Di Benedetto doveva uscire, era attesa per una visita. Quando si è capito che tardava, qualcuno si è preoccupato di avvisare la figlia, Mirella. Le è stato chiesto di raggiungere l’abitazione dei genitori per aprire la porta e capire. L’uscio era chiuso a chiave, come accadeva sempre quando i due rimanevano soli in casa. E i corpi senza vita erano in cucina, con la tv accesa, il frigorifero aperto e le uova a terra. Questa la scena che si sono trovati di fronte i parenti, rimasti impietriti di fronte a una scoperta inimmaginabile fino a pochi secondi prima, quando la vita della famiglia D’Antonio scorreva regolarmente.
Inutile l’intervento del 118. Per i due non c’era più niente da fare, erano morti da tempo. E il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso. Ai vigili del fuoco, arrivati subito dopo con una squadra e un funzionario, il compito di formulare una prima ipotesi dell’accaduto, sulla base degli elementi rilevati nell’abitazione ai colli di Pescara. Ma gli accertamenti potrebbero proseguire anche oggi, con un ulteriore sopralluogo che potrebbe vedere il coinvolgimento anche del Nucleo Niaf dell’Aquila. Con i vigili, in questa stradina tranquilla dove la serenità è stata interrotta all’improvviso da una vera e propria tragedia, sono arrivati anche gli uomini della squadra volante (diretta da Paolo Robustelli) e della squadra mobile (diretta da Dante Cosentino), con gli addetti della scientifica: per capire, chiarire, mettere insieme i pezzi di un incidente che nessuno può accettare.
È possibile, secondo gli investigatori e i vigili, che martedì sera il capofamiglia abbia fumato in camera, nel letto dove dormiva da solo (la moglie dormiva in un’altra stanza). E la cicca di sigaretta potrebbe aver generato inavvertitamente l’incendio del materasso. Il rogo si sarebbe alimentato un po’ per volta, lentamente, fino a divorare il materasso e il letto in legno, lasciando intatti i comodini vicini, anch’essi in legno, ai due lati del letto. Con il passare dei minuti l’ossigeno in casa è venuto meno, proprio a causa dell’incendio. E questa rarefazione avrebbe stordito i due, che si sono ritrovati in cucina, con la tv accesa. La coppia ha perso conoscenza per via delle esalazioni, senza reagire all’incendio, di cui forse i due non si sono neppure accorti. Essendo chiuse porte e finestre, le fiamme si sono spente da sole, mancando l’alimentazione derivante dell’ossigeno la casa si è annerita di fumo, senza ulteriori danni oltre al letto distrutto. Questa è solo un’ipotesi che si è fatta largo con il passare delle ore, visto che non è stata individuata la causa dell’innesco né sono stati trovati elementi per dare forma e sostanza a un’alternativa. Ma di più se ne saprà nelle prossime ore o nei prossimi giorni se il sostituto procuratore Fabiana Rapino disporrà ulteriori accertamenti nella casa dei D’Antonio che la polizia ha sottoposto a sequestro.
I corpi dei due, a disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati trasportati in obitorio dopo un primo esame sul posto del medico legale, Maria Teresa Viscione, e oggi dovrebbe essere eseguito un accertamento più approfondito, sempre che non venga disposta l’autopsia. La morte sarebbe avvenuta una ventina di ore prima del ritrovamento, al termine di una serata in compagnia del figlio della coppia, Maurizio, arrivato in strada vicinale Colle Cervone con la figlia, a cena. Una volta andati via gli ospiti, martedì, i coniugi sono rimasti soli, in abbigliamento da casa. Ed è stato allora che è accaduto l’irreparabile senza che nessuno potesse fare niente per salvarli. Si è consumato tutto in quelle stanze al primo piano dove la vita dei due andava avanti serenamente, nonostante qualche problema di salute del capofamiglia, carpentiere in pensione. Per lui la morte è arrivata inaspettata, a pochi passi dalla sua compagna di vita, una casalinga dallo sguardo dolcissimo.
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