Vaccini, scatta l’obbligo per l’iscrizione a scuola 

La Camera approva definitivamente il provvedimento del governo. Le nuove regole interessano i nati dal 2001 al 2017, che in Abruzzo sono circa 160mila bambini. Da settembre i certificati

PESCARA. Interessa circa 160 mila bambini e ragazzi abruzzesi (e relative famiglie) il via libera definitivo ai vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola. I vaccini passano da 4 a 10, ma le famiglie hanno però un ampio margine di tempo per mettersi in regola. La legge è stata approvata ieri definitivamente dalla Camera. Una legge che il ministro Beatrice Lorenzin ha definito «uno scudo protettivo per i nostri figli rispetto a malattie molto gravi che ancora sono tra noi».
Vaccinazioni obbligatorie.
L'obbligo varrà per l'iscrizione ad asili nido e scuole materne, nella fascia d'età 0-6 anni, ma riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè ai 16 anni. Le vaccinazioni obbligatorie sono 10: antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b. Queste vaccinazioni diventano obbligatorie «in via permanente».
Altre 4 sono invece obbligatorie «sino a diversa successiva valutazione» dopo una verifica triennale: antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella. Sono poi raccomandate e offerte gratuitamente in base alle indicazioni del Calendario vaccinale l'antimeningococcica B e C, l'antipneumococcica e l'antirotavirus.
Per effettuare i vaccini obbligatori non sono necessarie 10 diverse punture, ma solo due, una per l'esavalente e una per gli altri quattro, più i richiami.
Prenotazione in farmacia. Le famiglie potranno prenotare direttamente in farmacia, gratuitamente, le vaccinazioni previste. Tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite.
Gli esoneri. Sono esonerati dall'obbligo i bambini immunizzati per effetto della malattia naturale, per averla già contratta, o quelli che si trovano in specifiche condizioni cliniche. Anche i minori stranieri non accompagnati dovranno essere vaccinati. Per i soggetti immunizzati che hanno già avuto una delle malattie infettive previste, l'obbligo vaccinale potrà essere assolto con vaccini in formulazione monocomponente.
Le sanzioni. Se i genitori non vaccinano i figli, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare la violazione alla Asl, che contatta il genitore per un colloquio, indicando modalità e tempi delle vaccinazioni da fare. Se il genitore non provvede, l'Asl contesta formalmente l'inadempimento. In questo caso, è prevista per i genitori una sanzione da 100 a 500 euro.
Disposizioni per l'anno scolastico 2017-18. Per la fase di prima applicazione del decreto si prevede che entro il 31 ottobre 2017 per la scuola dell'obbligo e entro il 10 settembre per i nidi si presenti la relativa documentazione o l'autocertificazione per l'avvenuta vaccinazione; la relativa documentazione per l'omissione, il differimento e l'immunizzazione da malattia; copia della prenotazione dell'appuntamento per le vaccinazioni presso l'Asl. Inoltre: entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l'autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione. Dall'anno 2019-20 è invece prevista un'ulteriore semplificazione e gli istituti dialogheranno direttamente con le Asl per verificare lo stato vaccinale. Per la deputata abruzzese e medico Vittoria D’Incecco, componente della Commissione Affari Sociali e prima firmataria di una risoluzione a favore della campagna vaccinale, la legge «È un provvedimento che pone le basi per migliorare l’organizzazione dell’attuale sistema e per intensificare le azioni necessarie a superare la crisi di fiducia che si è creata rispetto alla vaccinazione. Dal lungo dibattito, che c’è stato in Commissione e poi in Aula», aggiunge D’Incecco, « emerge un’opinione comune ed è quella che la vaccinazione è uno strumento preventivo efficace, che protegge non solo i singoli, ma tutta la comunità, che in passato ha salvato la vita delle persone, che si effettua con vaccini ormai purificati, virus o batteri inattivati, cioè uccisi o attenuati e quindi resi innocui, che proteggono» ribadisce, «non solo i singoli, ma tutta la comunità e, soprattutto, i soggetti affetti da gravi patologie, pazienti affetti da tumori, da malattie autoimmuni, che non possono essere vaccinati e che hanno diritto a essere protetti».