Venti malati di slot chiedono aiuto

Spoltore, giocatori e familiari in fila al centro anti-ludopatia Il sindaco si appella agli esercenti: ora serve collaborazione

SPOLTORE. Sempre più persone chiedono aiuto per la dipendenza dal gioco. Sono in aumento gli accessi al centro d’ascolto dedicato ai giocatori patologici. Da giugno a settembre gli utenti del servizio gratuito di sostegno psicologico anti-ludopatia sono arrivati a 23, di cui 10 giocatori e 13 familiari o amici. Lo sportello è attivo dallo scorso marzo, il sabato nell’ex biblioteca di via Dietro le Mura. Stando ai dati diffusi dal Comune sulle prestazioni nei primi 8 mesi del progetto “E se il gioco non dura poco”, finora sono state erogate 2.280 ore di reperibilità telefonica, 96 ore di sportello psicologico, 90 ore per l’aggiornamento e la chat del portale www.dipendenzagioco.org; 78 chiamate al numero 333.9515430 (attivo 24 ore su 24). A rivolgersi al servizio, una sorta di pronto soccorso per chi soffre di gioco d’azzardo patologico (Gap), riconosciuto come patologia nel 1980, sono persone di Spoltore, ma anche di altri centri della Provincia. Di pari passo con la crisi, la febbre da gioco è via via aumentata, tanto che la ludopatia è stata inserita due anni fa nei livelli essenziali di assistenza (Lea). Approvato e finanziato dal Comune, promosso dall’associazione Collegamenti, il progetto è stato precededuto da uno studio dal quale è emerso che a Spoltore sono in funzione circa 100 slot machine, una ogni 200 abitanti. «La campagna di prevenzione sta dando buoni frutti», afferma il sindaco Luciano Di Lorito, «adesso va potenziato il progetto coinvolgendo anche gli esercenti e le associazioni di categoria, che possono offrire un altro punto di vista sul fenomeno». «Per frenare l’insorgere del problema è necessaria un’attività di informazione mirata che non trascuri chi opera nel settore», aggiunge la consigliera delegata alla sanità Nada Di Giandomenico. A fine novembre si terrà un convegno. «Qualcosa di positivo si sta muovendo», rimarca Antonio Maccarone, presidente di Collegamenti, «è bene specificare che, come ogni dipendenza, anche quella del gioco è influenzata da tanti fattori e la risposta da parte dell’utenza non è così immediata. Il percorso delle persone che si rivolgono al centro di ascolto è lungo e complesso. Il protocollo prevede 4 incontri gratuiti con gli esperti, ma sono sempre più numerosi gli utenti che, una volta presa la decisione di voler cambiare vita, intraprendono una psicoterapia».