PESCARA

Ventuno assunzioni in Regione, è polemica 

Riaperti i termini per il direttore generale e sei direttori di dipartimento, oltre a sei dirigenti e otto esperti. Il centrodestra attacca D'Alfonso che  resta in carica come governatore

PESCARA . È un fiorire di bandi il Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo pubblicato lo scorso 6 aprile, in pieno trimestre o semestre “bianco”, in base al tempo che il senatore Luciano Ð’Alfonso impiegherà per dimettersi dalla carica di presidente della Regione.
Tanto per cominciare, sono stati riaperti i termini per la selezione del direttore generale della Regione e dei direttori di sei dipartimenti (infrastrutture, salute, sviluppo economico, sviluppo rurale, turismo e opere pubbliche), come stabilisce una determina del direttore regionale, Fabrizio Bernardini. La nuova scadenza del bando è fissata al 16 aprile.
Scadono invece il 26 aprile il bando per la selezione del direttore del dipartimento opere pubbliche, governo del territorio e politiche ambientali, e di sei dirigenti dei servizi economico-amministrativo, agricoltura (sede Teramo), sistema informatico regionale, gestione e qualità delle acque, programmazione sociale e sistema integrato socio-sanitario, protezione civile.
A questi vanno aggiunti i due avvisi pubblici, tutti sul Bura a far data dal 29 marzo scorso, per la ricerca di tre esperti da impiegare sul Progetto Archeo, finanziato da Interreg V-A, il Programma europeo di cooperazione transfrontaliera 2014-2020 Italia-Croazia, e di cinque esperti da impiegare sul Progetto AdriaMore, sempre finanziato in ambito Interreg per gli scambi transfrontalieri tra le due sponde dell’Adriatico. Il termine per l’invio delle domande, in questo caso, è fissato al 13 aprile.
La riapertura del bando per la selezione del direttore generale e dei sei direttori di dipartimento, si legge nella determina dirigenziale, nasce da una nota adottata sempre il 6 aprile scorso dal presidente della Regione, nella quale si precisa che i requisiti richiesti ai candidati «sono da considerarsi alternativi e non cumulativi». In pratica, si chiede il possesso «di una documentata qualificazione professionale, maturata in almeno 5 anni di espletamento di funzioni dirigenziali nella pubblica amministrazione, in enti od organismi pubblici, aziende pubbliche o private, oppure nei settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature, dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato; o nei confronti di soggetti in possesso di una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica, desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio». Requisiti, comunque, che devono essere posseduti alla data fissata in origine. Restano invariate tutte le restanti disposizioni degli avvisi originari. Tutte le domande arrivate fino alla data prevista in origine restano valide e i candidati che hanno già inoltrato la domanda di ammissione sulla base dei precedenti avvisi non sono tenuti a presentare una nuova istanza.
Tutti i bandi sono disponibili oltre che su Bura, anche sul sito Internet www.regione.abruzzo.it alla sezione “Concorsi”.
Sulla questione interviene il consigliere regionale di Fi, Mauro Febbo, secondo il quale D’Alfonso «sta condizionando il futuro della Regione, a 30 giorni dalle sue dimissioni, anche se lui continua a dire che resterà per altri tre mesi».
«Una nuova infornata di dipendenti», così lo stesso Febbo, e il capogruppo di Fi, Lorenzo Sospiri, avevano definito qualche giorno fa i bandi per la selezione di direttori e dirigenti.
« Fino a quando sono persone che partecipano a una selezione pubblica se ne può anche discutere. Invece chi verrà dopo D’Alfonso», avevano detto Sospiri e Febbo, «si troverà davanti una serie infinita di contratti a tempo determinato, prolungati per 5 anni, che arriveranno a colmare la legislatura che abbiamo di fronte, con il relativo costo da iscrivere in un bilancio, i cui rendiconti sono approvati da loro, in tutta fretta, in Giunta, senza neanche passare per il vaglio del Consiglio». In questo modo D’Alfonso, secondo Sospiri, «condiziona la capacità di spesa della Regione Abruzzo, per i prossimi 5 anni, da incompatibile acclarato». (a.bag.)