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Via alla mostra fotografica sulle miniere della Majella 

SAN VALENTINO . Inaugurata a San Valentino, nella sala conferenze del Palazzo Delfina Olivieri de Cambacérès, la mostra fotografica sulle miniere della Majella. Ad aprire i battenti il sindaco...

SAN VALENTINO . Inaugurata a San Valentino, nella sala conferenze del Palazzo Delfina Olivieri de Cambacérès, la mostra fotografica sulle miniere della Majella. Ad aprire i battenti il sindaco Antonio D'Angelo e l'assessore Lorenzo Petrilli, che hanno sottolineato il legame dell'iniziativa al patrimonio di miniere abbandonate del territorio che potrebbero essere valorizzate a livello turistico.
In tal senso esiste un protocollo d'intesa stipulato nel 2018 e finalizzato all’avvio di iniziative di valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e degli opifici industriali connessi nei comuni di Abbateggio, Bolognano, Caramanico, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino, Scafa, Serramonacesca, Tocco da Casauria e Turrivalignani.
Il protocollo è coordinato da Anci Abruzzo e partecipato da Mibac – Sabap Ab, Agenzia del Demanio, Regione Abruzzo, Provincia di Pescara e il Parco Nazionale della Majella. Alla manifestazione sono intervenuti i sindaci del comprensorio, rappresentanti della comunità del Parco Nazionale della Majella, della soprintendenza archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Abruzzo e del Parco Nazionale della Majella. Con loro l'associazione Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre e del Gram che con Gabriele La Rovere e Dino Di Cecco non solo hanno ripercorso la storia imprenditoriale mineraria abruzzese, ma anche tutto il lavoro svolto fino ad ora dal gruppo speleologico, il cui compito è quello di entrare nelle viscere delle miniere abbandonate, reperire informazioni e portare i risultati ottenuti all'attenzione delle amministrazioni.
«Questa mostra», spiega Petrilli, «racconta molto di noi e della nostra terra. Le miniere di roccia asfaltica erano soprattutto storie, speranze, sudore, e dolore».
L’esposizione fotografica resterà aperta fino al 15 settembre, nello stesso stabile che ospita il Museo dei Fossili e delle Ambre.
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