centro di salute mentale: l’appello di carrozzine determinate  

«Via la guardia giurata, non è un centro militarizzato»

PESCARA. Via la guardia armata dal centro di salute mentale (Csm) del distretto sanitario ex Baiocchi di Pescara nord. Un «controllo di frontiera che offende i pazienti che ogni giorno si recano a...

PESCARA. Via la guardia armata dal centro di salute mentale (Csm) del distretto sanitario ex Baiocchi di Pescara nord. Un «controllo di frontiera che offende i pazienti che ogni giorno si recano a fare le terapie dagli psicoterapeuti» al secondo piano della struttura ospedaliera di via Nazionale Adriatica. È l'appello che Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine determinate, rivolge alla Asl ormai da mesi. Da quando i pazienti del Csm hanno cominciato a lamentare di sentirsi «discriminati, trattati come persone pericolose» che si recano solo dal proprio medico di fiducia per la consulenza terapeutica giornaliera. «Ogni volta che arrivano al posto di blocco, un tavolino e una sedia, dove si trova la guardia giurata» prosegue Ferrante «i pazienti, anche quelli che già si conoscono, si sentono chiedere: scusi, dove va? Umiliati e feriti nella propria dignità di persone che vanno dal medico per cercare un conforto psicologico». Il posto di controllo è stato aperto nel distretto «per ragioni di sicurezza» dopo l'aggressione a una dottoressa, avvenuta qualche anno fa, da parte di uno squilibrato. L'accusa di Ferrante si risolve anche in un suggerimento: «I pazienti trovano un centro militarizzato, quella guardia armata costa denaro pubblico col quale si potrebbero, invece, finanziare almeno dieci progetti di ergoterapia per consentire ai ragazzi con disabilità psichica, che frequentano il distretto sanitario, di incrementare l'autonomia, l'indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane lavorative e sociali».
Secondo le indagini di Carrozzine determinate, «non esiste in Italia un centro di salute mentale con una guardia armata». (c.co.)
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